Ossessione per i dettagli, rinuncia al marketing e alla pubblicità tradizionale, con caratteristiche al top e prezzi più abbordabili: ecco i segreti di OnePlus secondo Pete Lau, CEO e cofondatore della compagnia cinese, riuscita lo scorso anno a raddoppiare il fatturato grazie al successo di OnePlus 5 e OnePlus 5T.

OnePlus è nata per offrire un’alternativa ad iPhone nel mondo Android: “Nel 2013 guardavo gli smartphone nei negozi ma non c’era nulla che potesse competere con l’iPhone nel mondo Android“, sostiene Lau. “E invece era quello che stavo cercando. Erano già venti anni che lavoravo nel campo della tecnologia di consumo, pensai allora con il mio socio Carl Pei, che nel mondo ci dovevano essere altre persone come noi che non aspettavano altro che avere un’alternativa ad Apple“.

L’amministratore delegato ha infatti rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica, nella quale spiega la nascita, i segreti e, perché no, i piani futuri della casa cinese. Pete Lau è una persona esigente, dal carattere particolare: una volta, durante il periodo da dirigente presso OPPO, gettò a terra un nuovo lettore Blu-Ray sostenendo che fosse costruito male. “E continuo a farlo di tanto in tanto alla OnePlus, soprattutto nel nostro reparto di ricerca e sviluppo“, ammette lo stesso Lau.

Pete Lau e Carl Pei fondarono OnePlus nel dicembre 2013 e nel 2014 lanciarono il primo smartphone, OnePlus One. Niente marketing tradizionale, ma pubblicità mirata, vendite esclusivamente online e qualità alta, accontentandosi di margini di guadagno inferiori rispetto alle altre compagnie del settore: questi i segreti dietro la startup OnePlus, ormai in grado di dire la sua tra gli appassionati.

Riguardo la crescita dei prezzi dei modelli successivi, nonostante tutti gli accorgimenti e le attente strategie l’azienda non può lavorare in perdita:

In genere partiamo sempre da quel che vorrei avere sullo smartphone. Poi cerchiamo di arrivare al minor prezzo possibile. Il modello però deve essere sostenibile per una compagnia: abbiamo deciso di non spendere soldi in pubblicità e di vendere online, abbattere le spese del marketing e quelle relative alla distribuzione nei negozi ci permette di esser quel che siamo, ma non possiamo andare in perdita.

Pete Lau dice la sua anche riguardo la resa dei display, a volte criticati per la risoluzione inferiore rispetto ai flagship Samsung, Huawei, LG o di altri colossi. Secondo il CEO, “si tratta di bilanciare le cose per offrire il massimo possibile, riuscendo però ad avere telefoni molto curati e comunque abbordabili“. “La differenza fra i nostri schermi e quella degli altri è a mio parere inavvertibile. E poi una risoluzione Full-HD consuma meno le batterie rispetto al 2K e questo è un vantaggio non da poco.

 

Dopo qualche parola anche sul “trend” del momento, ossia l’Intelligenza Artificiale (“Non bisogna inseguirle le mode, casomai cercare di capire come le nuove tecnologie potrebbero aiutare le persone. L’Intelligenza Artificiale ha delle potenzialità, basta che non diventi puro marketing”), c’è un po’ di spazio anche il futuro dell’azienda cinese.

Dove si vuole spingere OnePlus? Vedremo. Per Lau, “ogni anno è più difficile del precedente” e “più cresci, più aumenta la pressione e le responsabilità“. “Vorrei costruire un’azienda sana e con una crescita sostenibile” continua il cofondatore, “ma non so se è un obiettivo vero e proprio, forse è più una filosofia di fondo da applicare giorno per giorno.

La presentazione di OnePlus 6, prossimo top di gamma della casa, dovrebbe ormai essere dietro l’angolo. Le indiscrezioni (e anche qualche conferma ufficiale) suggeriscono che il nuovo “flagship killer” potrebbe avere l’ultimo arrivato di casa Qualcomm, ossia il SoC Snapdragon 845, unito a 6/8 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, oltre a una doppia fotocamera posteriore; viste le parole di Pete Lau, a questo punto ci aspettiamo di restare su un display Full-HD+.

Continuate a seguirci perché nei prossimi giorni ne sapremo certamente di più.