Lo scorso giugno, Manu J., ossia il Global Product Operations Manager di OnePlus, ha pubblicato sul forum ufficiale un post per discutere sulla questione aggiornamenti software dei vari prodotti dell’azienda.

Il dirigente ha promesso due anni di aggiornamenti software regolari a partire dalla data di rilascio del telefono, con incluse nuove feature, versioni Android, update di sicurezza e correzioni di bug e per un terzo anno solo le patch di sicurezza con cadenza bimestrale.

In sostanza tre anni complessivi di aggiornamenti, che nei primi due anni dovrebbero essere mensili, almeno ciò è quanto è stato lasciato intendere.

Con OnePlus 6T, tuttavia, pare che il produttore cinese non stia riuscendo a mantenere tale promessa e alcune versioni dello smartphone sono ancora ferme alle patch di sicurezza di gennaio 2019.

Ovviamente non si tratta di un dato “sconvolgente”, essendo tanti i produttori Android ad essere fermi a release più vecchie anche per i propri modelli di punta ma OnePlus ha costruito il proprio successo su una base di fan costantemente “accontentata” per le varie richieste fatte e le esigenze soddisfatte. Qualcosa è cambiato?

E a proposito di aggiornamenti, un esempio da non seguire è quello rappresentato dal Software Upgrade Center lanciato da LG lo scorso anno per gestire gli update dei propri device con maggiore cura e velocità.

Ebbene, a distanza di un anno dall’apertura di questo centro aggiornamenti, i progressi non sono visibili. Anzi, sono trascorsi ben 255 giorni dal rilascio da parte di Google di Android 9 Pie e tale versione dell’OS non è arrivata su nessuno smartphone di LG (fa eccezione LG G7 One che, essendo parte del progetto Android One, vede l’interessamento di Google).

Forse il sistema studiato dal produttore coreano per quanto riguarda la gestione degli aggiornamenti è da rivedere.