Anche Nokia è rimasta sconcertata dal risultato della ricerca condotta dai Security Research Labs, che vi abbiamo riportato qualche giorno fa, secondo cui la situazione delle patch di sicurezza non è così rosea come vogliono farci credere i produttori.

Anche Nokia, molto spesso portata come esempio di rapidità nel rilascio degli aggiornamenti di sicurezza, tempestivi anche sugli smartphone più economici, sembra non essere immune dal problema. Per il brand nord europeo si tratta di peccati “veniali” ma questo non ha impedito alla compagnia di richiedere maggiori dettagli ai ricercatori per capire dove e come ha sbagliato.

Se per i piccoli produttori è quasi normale aspettarsi dichiarazioni poco veritiere, con gli aggiornamenti che nella maggior arte dei casi si limitano a cambiare la scritta nelle Impostazioni dello smartphone, per i grossi nomi del calibro di Nokia, Huawei, LG e Samsung le cose si fanno più serie e ci sono centinaia di milioni di utenti ai quelli rendere conto.

Vedremo se Google saprà intervenire in maniera tempestiva per introdurre controlli più accurati o per fornire agli utenti degli strumenti in gradi di stabilire con certezza il livello delle patch di sicurezza del proprio smartphone.

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