Chiunque utilizzi regolarmente WhatsApp potrebbe aver notato quanto l’inoltro degli allegati anche pesanti sia veloce, pressoché istantaneo. Che siano memorizzati sul server, o magari ulteriormente compressi? Facciamo subito chiarezza.

Perché inoltrare gli allegati pesanti già inviati è fulmineo su WhatsApp

È evidente, nel momento in cui inviamo un allegato pesante su WhatsApp, che sia un video, un file o altro, l’upload richiede del tempo, specie quando la connessione a internet è poco stabile. Tuttavia, una volta inviato il video a un nostro contatto, qualora volessimo inoltrarlo a un’altra persona, l’invio è viceversa istantaneo.

La ragione sta nel fatto che WhatsApp mantiene il file in forma crittografata, come una sorta di cache, su uno spazio d’archiviazione cloud, in un’area detta “blob“. Si tratta di un’area in cui ci sono i file dell’utente, ripetiamo, crittografati perciò inaccessibili a terzi.

Inviando un file già caricato, in sostanza, il mittente invia al destinatario dell’allegato le informazioni necessarie per la successiva decodifica del file (ora accessibile anche a quest’ultimo).

Dunque, come intuibile, l’upload di un file già inviato in precedenza a un altro contatto non avviene per l’inoltro, ma WhatsApp, in sostanza, ricicla la stessa chiave di decodifica usata in precedenza, tutto qua.

È presto fugato perciò anche il dubbio relativo alla temuta compressione ulteriore degli allegati già inviati, che vengono compressi automaticamente da WhatsApp soltanto la prima volta che vengono caricati proprio perché qualsiasi inoltro futuro attinge alla copia crittografata già memorizzata sul server, come detto.

Comunque, per maggiori dettagli e informazioni più specifiche trovate la questione descritta a pagina 6, nel paragrafo “Transmitting Media and Other Attachments” di questo documento ufficiale di WhatsApp.

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