Questo mese si celebra un anniversario molto importante e che molti non fanno più caso: il lancio ufficiale di WhatsApp. Era il lontano 2009 quando l’applicazione di instant messaging sbarcava ufficialmente online e da allora ha continuato a macinare risultati su risultati. Se un tempo era un servizio nuovo, una vera rivoluzione per chi era ancora abituato agli SMS e agli squilli “ma ti prego non rispondere che ho pochi centesimi nella SIM“, ad oggi lo diamo quasi per scontato, come l’acqua calda che arriva girando la manopola del rubinetto.

Tantissime cose sono cambiate da quel lontano 2009, ma più di tutte il modo in cui utilizziamo l’applicazione proprietà di Facebook. Nel corso degli ultimi anni sono arrivate un sacco di nuove feature che hanno reso WhatsApp sempre più sicura, al passo coi tempi, competitiva nonostante non esista al mondo un’applicazione con il numero di utenti di cui dispone WhatsApp – circa 1 miliardo e mezzo.

whatsapp anniversario 2009 2019 account multipliInfatti, dopo anni che l’hanno vista come una versione smart degli SMS in cui inviare del testo e al massimo qualche foto, è solo storia “recente” l’arrivo delle videochiamate su WhatsApp, la crittografia end-to-end, le chiamate vocali e tanto altro. Fra tutte queste feature ne manca ancora una ma che tutti stiamo aspettando: il supporto ai dispositivi multipli.

Come sappiamo WhatsApp è legato al numero di telefono della SIM del telefono su cui si installa. Nel momento in cui si cerca di attivarla su un altro telefono, la versione presente sul dispositivo principale smette di funzionare, creando così questa frammentazione di chat, cronologie, immagini, fra un telefono e l’altro.

A 10 anni di distanza dalla sua nascita, WhatsApp non è ancora riuscita a trovare una soluzione a questo problema. Tramite il canale di WhatsApp Beta sappiamo che gli sviluppatori ci stanno lavorando, ma è ormai chiaro che il suo arrivo potrebbe essere ancora parecchio lontano.

Infatti, rispetto a Telegram che invece salva le chat sul cloud e permette così di gestire in maniera semplice e immediata più istanze dell’applicazione su diversi smartphone/tablet/PC/web, WhatsApp dovrebbe cambiare radicalmente il suo modo di gestire le nostre conversazioni per poter essere liberamente installabile come Telegram.

Allo stato attuale gli sviluppatori si stanno concentrando sul livello relativo alla sicurezza della funzione che, sempre da come abbiamo visto all’interno delle varie beta, sembrerebbe fare riferimento ad una sorta di accesso tramite codice, dove il dispositivo secondario richiede il codice di accesso a quello principale. In tutto ciò resta ancora piuttosto fumoso il modo in cui l’applicazione potrebbe gestire la cronologia delle chat e dei file inviati.

WhatsApp deciderà di puntare al cloud per salvare le nostre chat, ad una funzione di “linking” del numero principale anche su altri smartphone oppure abiliterà il supporto ai dispositivi multipli continuando però a mantenere tutte le istanze separate le une dalle altre?