Vodafone Italia avrebbe scoperto alcune backdoor nascoste nei dispositivi di rete Huawei in un periodo compreso tra il 2009 e il 2011. È quanto contiene un nuovo report pubblicato da Bloomberg, che sottolinea come non ci siano prove evidenti di compromissione dei dati.

Le stesse vulnerabilità sarebbero state trovate anche nelle reti di Regno Unito. Germania, Spagna e Portogallo e Vodafone afferma di aver continuato a utilizzare i dispositivi potenzialmente compromessi a causa dei costi proibitivi per la loro sostituzione.

Huawei ha confermato che le vulnerabilità sono state risolte tra il 2011 e il 2012, ma ha smentito che si trattasse di backdoor, catalogandole come errori tecnici rilevati e prontamente corretti. Secondo il ricercatore di sicurezza Stefano Zanero, è impossibile capire con certezza se si tratti effettivamente di un errore, ma le vulnerabilità avrebbero tutte le caratteristiche di una backdoor.

Alcuni mesi fa Vodafone aveva sospeso l’utilizzo di dispositivi di rete Huawei ma più recentemente ha affermato che un bando totale dei dispositivi del produttore cinese avrebbe un serio impatto sul rollout delle proprie reti 5G in tutta Europa.

Ricordiamo inoltre che da tempo gli Stati Uniti hanno deciso di bandire completamente i prodotti Huawei dalle proprie reti e stanno cercando di convincere i propri partner e alleati a seguire la stessa strada, nonostante non siano mai state portate prove certe legate a rischi per la sicurezza globale.

Il mese scorso un esperto di sicurezza britannico ha sollevato dubbi sulle competenze ingegneristiche di base e sulla mancata “igiene” nella cyber sicurezza da parte di Huawei, il cui comportamento continua a suscitare perplessità negli esperti.