Google investe importanti risorse per rendere sempre più sicuro Android e il Play Store, ma alcune volte può capitare che le maglie di Google Play Protect vengano in qualche modo aggirate da applicazioni che si comportano in “modo ambiguo”, se così possiamo dire. Questo è il caso dell’applicazione VivaVideo sviluppata dall’azienda cinese QuVideo Inc che, secondo un rapporto pubblicato da VPNpro, viene etichettata senza giri di parole come “trojan“.

Cancellate queste app Android

Secondo i dati raccolti dell’azienda e guardando i numeri di download dell’app sul Play Store, VivaVideo potrebbe aver infettato almeno 100 milioni di utenti Android. La colpa di VivaVideo sarebbe quella di richiedere l’accesso ad alcune aree del sistema operativo piuttosto delicate e, sempre secondo VPNpro, almeno una delle applicazioni VivaVideo nasconde un trojan per l’accesso remoto al dispositivo vittima.

Ad oggi QuVideo Inc dispone di tre applicazioni sullo store digitale di Google, di cui l’applicazione VivaVideo “è una delle applicazioni di video editing gratuito più popolari su Android“. A rendere la questione ancora più delicata ci pensa anche il governo indiano che, nel 2017, aveva etichettato l’applicazione come “spyware” e intimava il personale militare di cancellarla immediatamente dai propri smartphone.

vivavideo app trojan android

Oltre ai classici permessi di accesso allo storage interno, VivaVideo richiede inoltre l’accesso al GPS arrivando addirittura a “inviare la posizione GPS almeno 14000 volta al giorno, anche mentre l’app non è in funzione“. Scavando più a fondo, VPNpro è riuscito a risalire anche ad una piccola rete di cui fa parte VivaVideo:

  • VivaVideo;
  • VivaVideo PRO Video Editor HD;
  • SlidePlus – Photo Slideshow Maker;
  • Tempo – Music Video Editor with Effects;
  • VivaCut – Pro Video Editor APP;
  • VidStatus – Status Video & Status Downloader.

Se una di queste applicazioni è presente anche sul vostro smartphone Android, il nostro consiglio è quello di considerare caldamente l’opzione di cancellarle e di puntare invece ad utilizzare app realizzate da sviluppatori riconosciuti e fidati.