Si aggiungono nuovi dettagli alla vicenda recente che lega Facebook alla privacy degli utenti. La novità è che secondo quanto scoperto dal gruppo britannico Privacy International (PI) alcune app molto note come Yelp e Duolingo inviano al social di Zuckerberg dati che potrebbero essere utilizzati per identificare gli utenti.

La parte curiosa e allo stesso tempo inquietante della scoperta è che il travaso dei dati avviene anche se l’utente non ha effettuato l’accesso a Facebook su quel dispositivo così come nel caso in cui l’utente non abbia proprio un account al social. Purtroppo il report di PI non scende maggiormente nei dettagli, per cui è per il momento impossibile definire la tipologia dei dati che vengono inviati a Facebook dalle app in questione.

L’indagine è partita a dicembre e ha portato alla luce il comportamento di determinati servizi dai grandi nomi che favoriscono Facebook pur non avendo i consensi necessari da parte degli utenti né dandone opportuna informazione. L’illecito riguarda indistintamente Android e iOS.

“È una vicenda estremamente complicata, sia per la privacy ma anche per la concorrenza: i dati che le app inviano a Facebook includono informazioni anche sull’apertura o la chiusura di una determinata applicazione”, si legge nel rapporto di PI.