Fedele alleato nel lavoro, durante i viaggi, nel tempo libero, lo smartphone è croce e delizia dei nostri tempi. E se molti di noi hanno assistito alla loro nascita da adulti e più in genere hanno vissuto il passaggio all’era di internet, diverso è il discorso che riguarda i millennial – i cosiddetti nativi digitali – i quali sono cresciuti parallelamente alla tecnologia connessa per come la conosciamo oggi.

Dei conseguenti pericoli si parla spesso, e sono stati messi ancora una volta nero su bianco da una ricerca condotta da Acronis. I più giovani viaggiano su una media di 900 foto scattate ogni anno, che confluiscono per la gran parte su Instagram e Snapchat. E fin qui nulla di strano.

I grattacapi arrivano nel momento in cui si prende in considerazione il valore che i più giovani danno alla loro identità virtuale. Il 37% del campione analizzato dichiara che è “molto alto”, il 14% addirittura che sia “tutta la loro vita”; nel momento in cui il dispositivo viene perduto (insieme ai dati custoditi in memoria) il 19% si dice “sconvolto” mentre il 56% “turbato”.

Ancora: il 32% dei millennial controlla lo smartphone oltre 31 volte al giorno, la restante parte si limita ad una, due o tre volte ogni ora. Dati che non sorprendono dal momento che una grossa parte della “frenesia da notifica” viene foraggiata dalle varie app di messaggistica istantanea, con WhatsApp in testa.

Secondo una rilevazione di Statista, il 61% degli utenti tedeschi tra i 14 ed i 24 anni non può fare a meno di WhatsApp, di gran lunga l’app considerata più essenziale visto che la seconda, YouTube, è ferma al 16%.

Come giudicate il vostro rapporto con gli smartphone?