La privacy è da garantire sempre e comunque oppure in certi casi si può violare? Dilemmi dell’era moderna, ai quali è difficile dare una risposta univoca. Nel frattempo gli israeliani di Cellbrite, esperti nel recupero dei dati custoditi negli smartphone, hanno annunciato un nuovo strumento destinato alle forze dell’ordine di tutto il mondo con le quali collaborano da parecchio tempo.

Il suo nome è UFED Premium (Universal Forensic Extraction Device) e viene dichiarato in grado di aggirare i blocchi messi a protezione dei gadget digitali per estrarre una copia del sistema operativo, dati inclusi, di tutti i dispositivi iOS, o per estrarre il file system completo di molti Android top di gamma.

L’azienda garantisce l’accesso ai dati delle app di terze parti, delle conversazioni sulle chat, delle mail e degli allegati, persino dei contenuti eliminati dalla memoria, “incrementando le possibilità di trovare l’evidenza incriminante e quindi di portare a compimento il tuo caso”.

Tra i punti di forza che differenziano il sistema dalle soluzioni conosciute c’è quella di poter sfruttare le vulnerabilità del sistema non ancora individuate dal produttore stesso. Ad ogni modo, conviene specificarlo, il servizio sarà esclusivamente a disposizione delle autorità come le forze di polizia, che potranno acquistarlo e utilizzarlo in autonomia.

UFED Premium “vince” tutti i device Apple, da iOS 7 ad iOS 12.3, “i dispositivi Android di fascia alta come Samsung Galaxy S6, S7, S8 ed S9 e i modelli più diffusi di Motorola, Huawei, LG e Xiaomi”.