Malgrado siamo nel 2019 e quasi tutto avviene sugli schermi dei nostri smartphone, il settore della pubblicità investe ancora molto nei classici canali cartacei, come volantini e altro materiale cartaceo.

Questo non solo ha un impatto piuttosto importante sull’ecosistema e quindi sull’inquinamento – si è calcolato che in Italia si stampano ogni anno 13 miliardi di volantini che equivalgono a 1 milioni di alberi abbattuti -, ma rappresenta un mezzo di comunicazione che sta via via scomparendo.

Infatti, secondo Skebby, azienda impegnata nel mercato del Mobile Marketin & Services, l’ideale sarebbe utilizzare i cari vecchi SMS per veicolare campagne di marketing al passo coi tempi e soprattutto meno inquinanti.

Ma c’è di più: tramite una indagine di mercato, si è appurato che il tasso di apertura degli SMS supera il 90%, dove il 93,3% degli intervistati ha ammesso di aprire tutti gli SMS ricevuti con solo una minima parte portata a valutarne l’apertura da mittenti conosciuti.

Gli SMS possono essere personalizzati con link per landing page customizzate per ogni tipo di utente, in modo da superare facilmente la soglia dei 160 caratteri degli SMS standard.

Per dare una visione d’insieme al tutto, la quantità CO2 prodotta da un singolo foglio di carta corrisponde a circa 10000 SMS inviati, cosa che rende il servizio telematico il miglior sistema per l’invio di campagne pubblicitarie a favore dell’ambiente.

Ovviamente c’è da prendere in considerazione il rovescio della medaglia. Ognuno di noi sa bene cosa significhi essere quotidianamente importunati da telefonate di varie agenzie di marketing – “salve signore, ha mai sentito parlare dell’inside trading?“, giusto per fare un rapido esempio -, cosa che potrebbe allontanare un potenziale cliente dal condividere con aziende esterne il proprio numero di telefono.

Certamente i volantini costituiscono un sistema arcaico e inquinante, ma in quanti si sentirebbero così inclini a condividere con diverse agenzie pubblicitarie e di marketing il proprio numero telefonico?