Gli smart speaker sono sempre più presenti nelle case degli utenti e hanno visto un importante aumento delle vendite nel corso degli ultimi mesi. Siamo comunque ancora agli inizi, perché il futuro ci riserverà funzionalità sempre più avanzate.

Dalla nascita di Siri nel “lontano” 2012 gli assistenti virtuali e vocali hanno fatto passi avanti importanti, “trasformandosi” in tempi recenti negli smart speaker che conosciamo, come Google Home o Amazon Echo. Ancora più recentemente stanno iniziando ad avere anche un display, come nel caso del nuovissimo Google Nest Hub o di Amazon Echo Show e Spot.

Secondo i dati forniti da Voicebot.ai questo tipo di dispositivi sta conquistando sempre più pubblico, con un boom (+79%) di vendite nel corso dell’ultimo trimestre 2018. Le statistiche dicono che il 71% dei possessori di smart speaker li utilizza almeno una volta al giorno: nella maggior parte dei casi per ascoltare la musica (70%), ma anche per rimanere aggiornati sul meteo (64%) e per ricevere promemoria o ricordare eventi importanti (46%).

Per Hej!, agenzia specializzata nell’applicazione dell’intelligenza artificiale alle conversazioni, presto la voce diventerà il primo attivatore di sistemi digitali. In realtà, in futuro non saremo neanche più noi a richiedere l’aiuto dell’assistente virtuale, ma sarà quest’ultimo a predire ciò di cui avremo bisogno; grazie all’IA e alle precedenti richieste, potranno anche consigliarci quali attività svolgere in un dato momento o cosa fare in determinate circostanze.

Queste le parole di Stefano Argiolas, CEO di Hej!:

Le nuove tecnologie permetteranno di aumentare il ventaglio di azioni possibili che potranno fare gli smart speaker rendendoli di fatto proattivi a seconda delle nostre necessità. In questo modo, basterà, ad esempio, condividere il nostro calendar e una vera e propria assistente ci supporterà in tutte le nostre attività quotidiane, compiendo vere e proprie azioni e task per semplificarci ulteriormente la vita.

In questo modo gli utenti avranno anche maggiore tempo da dedicare ad altre attività, come ad esempio lo shopping. Il cosiddetto “conversational commerce“, che fa riferimento all’acquisto di prodotti o servizi tramite assistenti vocali come Google Home o Amazon Echo, sarà sempre più diffuso in futuro. Secondo Paolo De Santis, COO di Hej!, sono infatti già molti i marchi ad aver deciso di investire nel conversational commerce, grazie al quale i brand possono “estendere i rapporti che hanno con i clienti oltre le mura dei propri negozi“.

Avete già acquistato uno smart speaker? Utilizzate spesso gli assistenti virtuali presenti sugli smartphone Android?