In una interessante intervista dei colleghi di WiredMoxie Marlinspike, creatore della famosa applicazione Signal, scopriamo numerose novità circa il futuro della compagnia. Forse non tutti sanno che, attualmente, Signal è l’applicazione più utilizzata da giornalisti, attivisti, rifugiati politici e non solo, per via della sua capacità di essere in grado di tutelare la privacy dei suoi utenti.

Signal vuole diventare adatta a tutti

L’idea di fondo di Signal si basa proprio sulla crittografia end-to-end, dove tutti i messaggi scambiati in una chat, compreso anche i dettagli relativi agli utenti, sono anonimizzati e impossibili da risalire. Lo sviluppo dell’applicazione sta crescendo di mese in mese, soprattutto a seguito della donazione di 50 milioni di dollari da parte di Brian Acton, ovvero il co-fondatore di WhatsApp.

La donazione di Acton, che talaltro è diventato anche direttore esecutivo della Signal Foundation, ha permesso al team di sviluppo di crescere da 3 a 20 membri, permettendo così all’azienda di introdurre sempre più feature per trasformare Signal in un’applicazione adatta a tutti, e non solo a chi tiene molto alla tutela della propria privacy.

Signal pronta a sfidare WhatsApp?

Purtroppo avere più sviluppatori non sempre significa riuscire ad aggiungere feature a ritmo veloce, soprattutto quando ogni caratteristica di Signal è sviluppata per lavorare a braccetto con la crittografia end-to-end – lo sono anche i classici sticker animati, giusto per darvi un’idea di quanto sia presa sul serio la tutela della privacy.

Secondo Acton Signal ha tutte le carte in regola per raggiungere la popolarità di WhatsApp che giusto qualche giorno fa ha raggiunto i 2 miliardi di utenti, e la Signal Foundation dovrebbe garantirle la giusta “protezione” dalle grandi aziende che potrebbero volerla acquisire in futuro.