Grazie ad una tecnica messa a punto dal Politecnico di Zurigo scopriamo che anche la musica può, attraverso l’utilizzo di uno smartphone, consentire la trasmissione di dati su frequenze che l’orecchio umano non riesce a percepire.

Questa tecnica, il sui principio di trasmissione è diverso da quello RDS delle autoradio, potrebbe rivelarsi molto utile in alcune situazioni come quando ci si trova in in alberghi, musei o luoghi pubblici: il sistema, infatti, potrebbe essere sfruttato per consentire ad un utente di accedere ad una rete WiFi senza dover digitare manualmente una password sul proprio dispositivo.

In pratica, questa soluzione consente la trasmissione dei dati di accesso che il microfono incorporato in un telefono cellulare è in grado di ricevere e decodificare attraverso un apposito algoritmo (i dati viaggiano all’interno della stessa musica ma su frequenze che il nostro orecchio non riesce ad ascoltare).

Stando a quanto rivelato dai ricercatori, questo sistema è in grado di trasferire fino a 400 bit al secondo.

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