I nuovi satelliti muniti di GPS III non saranno certo contenti di vedere i propri sistemi di puntamento modificati sempre più spesso a causa del movimento del Polo Nord magnetico. Questo, rispetto a quello geografico fisso, è in costante movimento da ormai diversi anni e si sta sempre più spostando verso la Siberia.

Infatti, se negli ultimi secoli ha fatto registrare pochissimi spostamenti, è più o meno dagli anni ’90 del secolo scorso che si sta spostando ad un ritmo di 50 chilometri all’anno. Questo ha dei risvolti piuttosto importanti per tutte le apparecchiature tecnologiche che utilizzano la sua posizione come punto di riferimento.

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Smartphone, aerei, navi, piste di atterraggio, veicoli civili e militari, basano i loro sistemi di navigazione e la calibrazione delle bussole proprio sulla posizione del nord magnetico. Quest’anno è già la seconda volta che i ricercatori della National Oceanic and Atmospheric Administration e della British Geological Survey, hanno dovuto aggiornare il World Magnetic Model per inserire la nuova posizione del Polo Nord magnetico.

Il motivo per cui stiamo assistendo a questo movimento così rapido verso la Siberia è strettamente correlato ai flussi di metallo liquido che scorrono ad una profondità di 3000 chilometri sotto la superficie terrestre. La Terra ha già subito in passato fenomeni del genere, ma la nostra dipendenza dalla sua posizione ci obbliga sempre più ad aggiornare i sistemi di navigazione.