Dagli Stati Uniti arriva una brutta notizia per gli appassionati di Pokémon Go: una controversia che sarà decisa da un tribunale della California potrebbe di colpo cancellare Poké Stops e Palestre.

Tutto nasce da una causa intentata nel 2016 da Jeffrey Marder nei confronti di Niantic Labs, The Pokémon Company e Nintendo in quanto, a suo dire, il gioco Pokémon Go incoraggiava le persone a sconfinare nelle proprietà altrui.

Secondo Marder, infatti, nella settimana di lancio di Pokémon Go vari estranei hanno iniziato a rimanere fuori dalla sua casa con i loro telefoni in mano e almeno cinque persone hanno bussato alla porta per avere accesso al cortile della sua casa per catturare i Pokémon ivi piazzati dal gioco.

La soluzione studiata dalla software house e ora al vaglio del tribunale californiano prevede, tra le altre cose, la realizzazione di un database con le richieste dei residenti le cui proprietà si trovano a meno di 40 metri da una fermata Poké o da una palestra, la risoluzione dei reclami entro 15 giorni ed evitare di posizionare nuovi Poké Stop o Palestre in proprietà residenziali unifamiliari.

Difficile dare torto a Jeffrey Marder o a chi ha visto invasa la propria casa da tanti sconosciuti, non trovate?