La Corte di Giustizia Europea ha emesso un’importante sentenza in questi giorni riguardante i servizi preattivati dagli operatori sulle SIM degli utenti, ritenuti non richiesti e scorretti.

Questo comportamento da parte degli operatori è infatti stato definito come scorretto e aggressivo, e i servizi sono stati classificati come “fornitura non richiesta”, visto che vanno a ledere il fondamentale diritto degli utenti secondo cui questi dovrebbero ricevere un’informazione trasparente.

La Corte di Giustizia ha inoltre ribadito che la competenza per l’emissione di sanzioni in questo ramo spetta effettivamente alla AGCM. Punto, questo, molto importante, perché nel “lontano” 2012 l’AGCM (definita spesso semplicemente “Antitrust”) comminò una multa a TIM, Vodafone e Wind: il Tar del Lazio annullò in seguito le sanzioni per vizio di forma, stabilendo che non fosse di competenza dell’AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato), ma dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni).

Fu il Consiglio di Stato a ribaltare questa indicazione, dichiarando come fosse effettivamente di competenza dell’Antitrust indagare sulle pratiche commerciali scorrette, anche nel campo delle telecomunicazioni. Ora, finalmente, la Corte di Giustizia Europea ha ribadito il concetto, chiarendo una volta per tutte la vicenda. Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori, è molto soddisfatto:

“Un passo avanti importante nella tutela dei cittadini, che sgombera il campo da ricorsi pretestuosi utili solo ad allungare i tempi del giudizio attraverso un continuo rimpallo di responsabilità.”

A questo punto, eliminati i problemi burocratici, restano da definire le sanzioni per i servizi preattivati sulle SIM. Siamo certi che torneremo presto sull’argomento, quindi continuate a seguirci.