Il lockdown imposto dal Governo per contenere l’emergenza Covid-19 ha avuto dei risvolti piuttosto importanti anche sulla qualità della connessione ad Internet. Infatti, nonostante il decreto Cura Italia miri a potenziare l’infrastruttura telematica del nostro Paese, sappiamo del forte impatto che il confinamento ha avuto sulla connessione 4G in Italia e sul traffico Internet in generale.

Un calo di velocità anche del 13,7%

Un nuovo rapporto di OpenSignal ci permette di farci una idea più chiara del cambiamento della velocità di connessione da smartphone durante il confinamento da Coronavirus. Dai dati raccolti durante questi mesi si è visto come gli utenti smartphone in Italia abbiano visto diminuire la velocità di navigazione di circa il 7,2% in città, del 12,2% nelle aree suburbane e del 13,7% nelle aree rurali.

opensignal velocità smartphone coronavirus

OpenSignal, facendo riferimento alla classificazione delle aree urbane utilizzate dall’ISTAT, ha suddiviso il nostro Paese in cinque macro regioni: centro, isole, nord est, nord ovest e sud. I test di velocità relativi al mese di febbraio non hanno segnalato importanti variazioni circa le prestazioni dei mesi precedenti, ma è dall’inizio di marzo, mese in cui la “zona rossa” è stata estesa a tutto il territorio nazionale, che le cose sono cambiate drasticamente.

Cittadini nelle isole in zone urbane hanno visto un calo della velocità pari al 12,5%, passando da una media di 27,6 Mbps a 24,1 Mbps; il nord est è la macro regione ad aver registrato il calo più lieve (-2,6%) mentre il resto delle altre regioni sono calate più o meno del 10%.

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Nelle zone suburbane si è registrata una variazione negativa pari a circa il 10% in almeno 4 delle 5 macro regioni, con il dato negativo più importante nelle isole. Stessa cosa al sud Italia in cui è stato registrato un calo del 13,2% passando da 22,2 Mbps a 19,2 Mbps, mentre le regioni del nord ovest sono passate da 27,1 Mbps a 23,7 Mbps, pari ad un calo del 12,6%.

Non esiste un unico motivo alla base di questo importante calo. Il telelavoro così come la didattica online hanno certamente contribuito ad intasare e mettere sotto stress la tenuta della infrastruttura telematica, così come lo spostamento pre-lockdown di molti cittadini da zone urbane a zone suburbane o rurali, notoriamente con una qualità della rete non al top.

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Nonostante il picco di utilizzo della rete in questi ultimi mesi, gli operatori italiani hanno dimostrato una buona gestione in questa situazione senza precedenti, garantendo comunque un servizio con una connessione il più delle volte sufficiente per continuare a lavorare, studiare e rilassarsi durante il confinamento.