Dalla comunità scientifica arrivano nuovi studi secondo cui esiste una correlazione tra le radiazioni dei telefoni cellulari e il cancro: tuttavia, ciò è evidente per quanto riguarda i topi di laboratorio mentre i dibattiti sull’applicabilità di tali risultati alle persone continueranno.

I telefoni cellulari e altri dispositivi wireless emettono radiazioni a radiofrequenza (RF) non ionizzanti che hanno solo un effetto biologico noto: la capacità di riscaldare i tessuti eccitando le sue molecole. Tali nuovi studi dimostrano che un’esposizione prolungata a livelli anche molto bassi di radiazione RF, rende i ratti singolarmente inclini a un tumore raro chiamato schwannoma, che colpisce un tipo di neurone (o cellula nervosa) chiamato cellula di Schwann.

I ricercatori del National Toxicology Program hanno testato oltre 3.000 ratti e topi di entrambi i sessi per due anni e hanno provocato effetti RF in quasi 2.500 ratti dallo stadio fetale fino alla morte, soffermandosi sulle esposizioni “near-field”, che approssimano il modo in cui gli utenti vengono colpiti durante l’utilizzo dei telefoni cellulari.

I ricercatori dell’Istituto Ramazzini hanno invece esaminato le esposizioni “far-field”, che approssimano la radiazione RF wireless proveniente da fonti che ci circondano, inclusi dispositivi come tablet e laptop, scoprendo che i ratti maschi hanno sviluppato schwannoma del cuore a tassi statisticamente più elevati rispetto agli animali che non erano stati esposti.

I risultati combinati di tali studi confermano che l’esposizione alle radiazioni RF ha effetti biologici nei ratti e alcuni di essi sono rilevanti per la carcinogenesi.