Problemi in alcune zone d’Italia per l’installazione di nuove antenne 5G e di Iliad: in particolare le proteste si stanno concentrando in questi giorni a Montesilvano, in provincia di Pescara, e a San Lazzaro di Savena, comune della città metropolitana di Bologna. Vediamo cosa sta succedendo.

Diversi cittadini del comune di Montesilvano stanno protestando contro l’installazione di un’antenna Iliad in una zona pubblica situata in prossimità di un campo di pallavolo. L’antenna in questione, di circa 30 metri di altezza, è stata regolarmente autorizzata con il permesso 043284 del SUAP, rilasciato lo scorso luglio per una nuova stazione radio base.

La sua installazione era già stata dunque autorizzata prima della delibera arrivata questo mese: il Consiglio Comunale ha infatti approvato all’unanimità l’adozione del principio di precauzione per evitare le antenne 5G nell’attesa di un piano per controllarne l’installazione.

I cittadini sono preoccupati per la loro salute e risultano contro il progetto, ritenendolo non conforme alla legislazione che regola l’installazione, citando la prossimità a un parco giochi e alle abitazioni. Inoltre, i residenti sono intimoriti dalle eventuali esternalità negative che intaccherebbero le case nei dintorni.

La situazione non è delle migliori neanche a Bologna: a San Lazzaro di Savena il sindaco Isabella Conti, di Italia Viva, ha deciso di sospendere le installazioni dopo la prima richiesta, sempre citando il principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’articolo 3-ter del decreto legislativo 152/2006. Nella stessa città metropolitana di Bologna è il sindaco Virginio Merola, del Partito Democratico, a prendere la decisione di sospendere temporaneamente il rilascio di autorizzazioni per gli impianti 5G.

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