Google Play Music si prepara a uscire di scena per essere sostituito da YouTube Music, che però non sembra ancora completamente pronto a raccogliere la pesante eredità. Nel frattempo Google Play Store si prepara a grossi cambiamenti per gli sviluppatori, a partire dal 2021.

Le carenze di YouTube Music

mentre l’esperienza di Google Play Music si avvicina al termine, sembra che Google non abbia ancora completato tutti i passaggi necessari a completare la transizione verso YouTube Music. In particolare c’è un problema che riguarda i più piccoli, che al momento risultano esclusi.

Attualmente solo YouTube Kids può essere utilizzato dai minori di 13 anni, che invece non possono utilizzare YouTube Music. e avete una sottoscrizione familiare a Play Music, con un bambino minore di 13 anni, non è ancora il momento di effettuare la migrazione.

Oltre a non poter utilizzare le versioni classiche di YouTube e YT Music, non sarà più possibile accedere a Play Music, con l; account che rimarrà inesorabilmente tagliato fuori, a meno che le cose non cambino. Peccato che la concorrenza non ponga tutti questi paletti, permettendo di utilizzare degli accorgimenti o fornendo applicazioni dedicate ai più piccoli.

A quanto pare Google si trova in difficoltà nella gestione dei contenuti e non riesca a impedire la visione o l’ascolto di contenuti espliciti ai più piccoli. L’unica soluzione potrebbe essere la creazione di un’app musicale dedicata ai minori di 13 anni, ma al momento non sembra esserci traccia di una simile soluzione.

In alternativa dovrete rivolgervi ad altri servizi che tengono in considerazione anche i bambini, visto che mentire sulla loro età potrebbe creare seri problemi, inclusa la sospensione a vita del vostro account.

Novità nel Play Store

Dopo aver introdotto la funzione app bundles un paio di anni fa, consentendo agli sviluppatori di dividere l’app dai dati per ridurre il download iniziale, Google si appresta a renderle obbligatorie per tutte le nuove applicazioni.

La nuova regola entrerà in vigore nel corso del prossimo anno, ancora non ci sono date precise, e farà il paio con Play Delivery Asset, che permetterà agli sviluppatori di inviare nuovi asset che non includano codice, attraverso il sistema di app bundling.

Per gli utenti cambierà poco, visto che si troveranno di fronte applicazioni più piccole da scaricare inizialmente, ma che richiederanno ulteriori pacchetti da scaricare durante l’utilizzo, a seconda delle necessità.