Sono dovuti trascorrere ben due anni perché sul famoso gioco per smartphone Pokémon Go venisse implementata la funzionalità più richiesta da tutti: le battaglie multigiocatore (online), che sono tradizionalmente il cuore dei giochi di Pokémon dedicati alle console Nintendo.
La prima motivazione del ritardo dell’implementazione di questa modalità è stata data da Rob Giusti, un ingegnere del software di Niantic che lavora al gioco fin dal principio: la funzionalità doveva essere qualcosa di significativo, in modo da far appassionare nuovi giocatori rimanendo al contempo espandibile in futuro con nuove aggiunte senza però risultare scarna al lancio.
La seconda motivazione è quella degli introiti: Niantic voleva essere sicura di avere una monetizzazione consistente prima di lanciare le battaglie PvP, in modo da potersi concentrare solamente sul loro gameplay che, diversamente dal resto del gioco, è privo di acquisti in-app e non è quindi “pay-to-win”.
L’implementazione in differita del PvP ha inoltre dato a Niantic la possibilità di capire che tipo di utenza ha di fronte, in particolare quanti sono dediti alla cattura dei Pokémon come passatempo e quanti lo sono al mondo della competitività portato dalle battaglie fra giocatori. Inoltre grazie all’introduzione della Lega Pokémon ed i suoi premi, i giocatori di vecchia data con account completi e potenti possono finalmente mostrare il loro potenziale, soprattutto se comparati ai giocatori più deboli, mentre prima non potevano trarre alcun vantaggio dalla loro posizione.