Perché Netflix, un servizio di streaming video, dovrebbe avere il permesso di accedere ai dati relativi alle attività fisiche dell’utente, ottenendo i dati dallo smartphone? È quello che si è chiesto un ricercatore di sicurezza che ha posto la domanda su Twitter dopo aver ricevuto la richiesta di permesso sul proprio dispositivo.

I colleghi di TheNextWeb hanno provato a contattare la compagnia americana, dopo aver ricevuto la medesima richiesta su un Google Pixel 3 XL. La risposta è stata molto semplice e chiara:

Stiamo continuamente testando dei modi per offrire ai nostri utenti una migliore esperienza. Questo è parte di un test che ci permette di capire come migliorare la qualità della riproduzione video per gli utenti in movimento. Solo alcuni utenti sono stati inclusi nel test, e non abbiamo alcuna previsione per il rilascio definitivo.

Si tratta insomma di un test che consentirà a Netflix di offrire un servizio sempre più performante, che permetta di capire come gestire il buffer video per evitare interruzioni durante la riproduzione. Al momento si tratta comunque di test limitati, per cui la funzione di raccolta dati potrebbe non arrivare mai per il grande pubblico.