Gli smartphone sono sempre più potenti ma quello che probabilmente è il loro principale limite ormai da diversi anni, ossia le batterie, ancora oggi i vari produttori non riescono a superarlo.

Una nuova speranza per gli appassionati di tecnologia arriva dalle batterie al fluoruro (il fluoro con carica negativa), che secondo i ricercatori del Jet Propulsion Laboratory dell’Istituto di Tecnologia della California potrebbero arrivare a garantire un’autonomia di due settimane.

La scoperta è stata fatta in occasione di uno studio commissionato dalla NASA e nelle conclusioni si legge anche di componenti per smartphone che possono arrivare ad offrire una durata 8 volte superiore rispetto a quelle attualmente usate sui telefoni.

Tuttavia le batterie al fluoruro non saranno semplici da integrare, in quanto si tratta di una sostanza con cui è difficile lavorare, essendo molto corrosiva e reattiva (questo è uno dei motivi per cui tale soluzione fu messa da parte già negli anni ’70).

Gli ultimi progressi tecnologici consentono ora di realizzare batterie al fluoruro ricaricabili e funzionanti a temperatura ambiente e quindi ci sono buone speranze che nel giro di qualche anno si possa arrivare ad un’implementazione in smartphone destinati al commercio.

Troppo bello per essere vero?

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