L’applicazione La Liga, utilizzata da milioni di persone per seguire il calcio in Spagna, è stata denunciata perché ascoltava l’audio ambientale tramite il microfono dello smartphone degli utenti durante le partite di calcio, combinando i dati provenienti dal GPS del dispositivo per localizzare i bar nei quali potevano essere trasmesse le partite senza i diritti.

Per questo motivo l’app è stata sommersa da numerose critiche e commenti negativi da parte di utenti indignati e sembra che la questione sia emersa come risultato del Regolamento Generale Protezione Dati Personali (GDPR), che richiede ai produttori di app di spiegare con maggiore precisione cosa stanno facendo esattamente con i dati delle persone. 

La Liga si difende scrivendo che ha “una responsabilità di proteggere i club e i loro fan” da trasmissioni non autorizzate fatte in luoghi pubblici, sostenendo che tale attività si traduce in una perdita stimata in 150 milioni di euro all’anno, inoltre specifica che la funzionalità è presente solo nella versione per Android e che è apparentemente attiva solo dall’8 giugno e utilizzata solo in Spagna.

La Liga sostiene inoltre che la funzionalità di spionaggio è utilizzata esclusivamente solo durante le partite e allo scopo di rilevare le trasmissioni senza licenza delle stesse, affermando che “il contenuto della registrazione non sarà mai accessibile” e che gli utenti sono stati preventivamente informati e hanno fornito il loro consenso e che hanno facoltà di revocarlo in qualsiasi momento.

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