L’AGCM ha pubblicato due pareri relativi ad altrettanti argomenti relativi al “Servizio universale in materia di servizi di comunicazione elettronica: applicabilità del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto per gli anni 2008 e 2009”.

In particolare l’AGCM si è soffermata sull’iniquità dell’onere del costo netto del servizio universale e sulla sostituibilità tra servizi di telefonia fissa e mobile.

Per quanto riguarda l’iniquità dell’onere del costo netto del servizio universale, l’AGCM ritiene che:

I risultati delle analisi svolte evidenziano come i mercati al dettaglio dei servizi offerti su rete fissa e mobile abbiano sperimentato un incremento del grado di concorrenzialità e come il fornitore del servizio universale abbia visto ridotti gli obblighi regolamentari sui mercati finali, invece presenti fino a pochi anni prima, proprio in ragione della riduzione del significativo potere di mercato.

L’aumento degli oneri del servizio universale ricadono sul fornitore del servizio e per tale motivo la ripartizione dei costi tra tutti quelli che operano nel mercato delle telecomunicazioni appare giustificata.

Passando alla sostituibilità tra servizi di telefonia fissa e mobile, invece, ecco cosa pensa l’AGCM:

l’Autorità ritiene condivisibile l’approccio seguito nell’analisi del grado di sostituibilità esistente tra i servizi di telefonia fissa e mobile. Tale analisi, infatti, è stata effettuata allo scopo di valutare se la forza della relazione di sostituibilità fisso-mobile sia tale da giustificare la partecipazione di tutti gli operatori telefonici, anche di rete mobile, alla copertura dei costi del servizio universale.

Pare che gli utenti preferiscano usare la telefonia mobile al posto di quella fissa per effettuare chiamate vocali e sarebbe pertanto giustificabile la partecipazione di tutti gli operatori telefonici alla copertura dei costi del servizio universale.