Maryanna Wolf, una neuroscienziata della University of California di Los Angeles (UCLA) e amante della letteratura, nel corso di un’intervista rilasciata allo staff di The Verge ha discusso sul suo ultimo libro, “Reader, Come Home”, soffermandosi su alcuni aspetti non trascurabili relativi agli effetti che la tecnologia potrebbe avere sugli utenti.

Secondo Wolf i circuiti del cervello sono come la plastica e si fondono tra loro durante la lettura: più si legge e più diventa facile avere pensieri profondi, analitici e critici sul contenuto della lettura.

Qui entra in gioco la tecnologia, che cambia il modo in cui leggiamo. Con gli strumenti sempre più evoluti che il mondo della tecnologia ci offre, infatti, tendiamo a leggere testi semplici e meno complessi, il tutto rapidamente e senza analisi.

Secondo Wolf, il contenuto digitale premia l’elaborazione veloce invece di quella lenta (che crea connessioni importanti, critiche e analitiche) e le persone così iniziano a “sfogliare” tutto ciò che leggono.

A dire di Wolf dovremmo insegnare a noi stessi e ai nostri figli a valutare ciò che si sta leggendo, con l’obiettivo di preservare la capacità di lettura profonda e usarla quando serve.

La rapida diffusione delle fake news può essere attribuita proprio alla nostra tendenza a sfogliare invece di concentrarci su ciò che leggiamo e analizzarlo.