Nei mesi scorsi vi avevamo parlato della volontà di Facebook di superare la netta separazione tra i suoi servizi di messaggistica istantanea, creando piuttosto una situazione di interoperabilità tra Facebook Messenger, Instagram (Direct) e WhatsApp e adesso pare che dietro le quinte siano stati mossi i primi concreti passi in quella direzione.

La rivelazione è arrivata in un recente report di Bloomberg, che l’ha appresa da una fonte anonima bene informata, presumibilmente interna (“people familiar with the matter“). A quanto pare l’attuale “indipendenza” di Direct, il servizio di messaggistica integrato in Instagram, verrà sacrificata per favorire la realizzazione dell’ambizioso progetto di Facebook.

Il team di ingegneri, stando a quanto riferisce la fonte, è già al lavoro per riprogettare la funzione di chat di Instagram utilizzando la tecnologia che sta alla base di Facebook Messenger. L’aspetto della feature non verrà pesantemente alterato, il cambiamento profondo riguarderà invece la tecnologia che sta alla base della stessa. Una volta che il lavoro sarà stato portato a termine, gli utenti di Instagram guadagneranno la possibilità di comunicare direttamente con quelli che usano Messenger, una cosa che attualmente non può avvenire. Ciò sarà reso possibile dall’utilizzo di uno standard di crittografia comune, grazie a un back-end unificato.

Allo scopo di rendere il lavoro meno complicato da un punto di vista tecnico, pare inoltre che lo staff che si occupa della funzione Direct di Instagram adesso faccia direttamente riferimento al team di Facebook Messenger.

L’interoperabilità e i tentacoli di Facebook

Come ben ricorderete, a dispetto delle promesse fatte a più riprese di voler mantenere separati i dati degli utenti dei suoi vari e popolarissimi servizi, qualche mese fa il CEO di Facebook Mark Zuckerberg aveva annunciato pubblicamente durante l’ultimo Facebook F8 che nel prossimo futuro lechat di Facebook Messenger, Instagram e WhatsApp potranno interagire tra loro. La parola chiave è interoperabilità. Naturalmente all’annuncio erano seguite numerose discussioni e critiche, legate soprattutto al modo in cui nel recente passato Facebook (non) ha tutelato i dati dei propri utenti.

Tornando alla questione Instagram Direct – Facebook Messenger, Bloomberg riferisce che i rispettivi portavoce non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. A quanto pare, comunque, internamente Mark Zuckerberg avrebbe detto a chiare lettere che negli anni addietro Instagram e WhatsApp sono riuscite a far crescere i propri brand grazie alle ingenti risorse messe in campo da Facebook, adesso è arrivato il momento di ricambiare. Insomma Facebook vuole esercitare un maggiore controllo su Instagram e WhatsApp, comprimendone l’autonomia operativa in favore di un maggiore avvicinamento tra i vari servizi. A ulteriore dimostrazione di ciò, pare che già dallo scorso mese di marzo i vertici dei quattro servizi principali, vale a dire WhatsApp, Instagram, Messenger e naturalmente Facebook, facciano capo direttamente a Zuckerberg.

Peraltro Facebook ha reso ulteriormente chiare le proprie intenzioni anche con la mossa di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa: a breve Instagram e WhatsApp subiranno un cambio di nome e diventeranno ufficialmente “WhatsApp from Facebook” e “Instagram from Facebook”. Insomma Mark Zuckerberg ci tiene a mettere in chiaro che è tutta roba sua. Sempre secondo la fonte di Bloomberg, in aggiunta al cambio di nome dei due servizi menzionati, inoltre, i dipendenti delle varie divisioni vedranno anche modificato il proprio indirizzo email aziendale in favore di Facebook e quindi non saranno più raggiungibili a “@instagram.com” o “@whatsapp.com”.

Evidentemente la piega che la situazione sta prendendo a qualcuno in Instagram e WhatsApp non è andata proprio giù, basti pensare ai pesanti addii dei mesi scorsi dei co-fondatori di Instagram Kevin Systrom and Mike Krieger, la cui decisione era dipesa proprio dalla contrarietà all’integrazione Instagram-Facebook e dalla frustrazione per l’eccessivo controllo esercitato da Zuckerberg. Gli stessi fondatori di WhatsApp avevano deciso di farsi da parte a causa della volontà di monetizzare l’investimento fatto attraverso l’inserimento di pubblicità all’interno dell’app.

Addii pesanti che però non hanno evidentemente scalfito la volontà di Facebook di avvicinare tutti i suoi servizi di messaggistica, scelta che tra l’altro ha attirato anche l’attenzione della Federal Trade Commission.