Era l’ormai lontano 2007 quando sul mercato iniziarono ad arrivare i primi device dotati di schermo capacitivo in sostituzione a quelli resistitivi. Una vera e propria rivoluzione, visto “l’obbligo” dell’utilizzo delle proprie mani come unico sistema di input rispetto al precedente.

I punti a favore del capacitivo sono molteplici e tra i tanti figurano la maggior sensibilità e la piacevole sensazione che si prova a sfiorare un display in vetro invece che uno di plastica. Ormai sono passati più di 5 anni e per tutto questo lasso di tempo l’evoluzione di questa tecnologia si è come fermata.

A sbloccare il tutto arriva Chris Harrison, scienziato dei computer alla Carnegie Mellon University. Chris ha sviluppato un piccolo sensore per le vibrazioni ed un’applicazione dedicato ad esso che, a suo detto, funzionano senza problemi su tutti i device attualmente in commercio e che permette di riconoscere le differenti “sezioni” delle nostre dita. . Ecco il video dimostrativo dove si vede il tutto in azione:

Come possiamo ben vedere vengono riconosciute in modo ben diverso i tre modi di input (dita, unghie e nocche), con la possibilità di assegnare una funzione specifica ad ognuno dei tre tocchi. Il tutto è stato mostrato in azione su un Samsung Galaxy S3 che Chris ha modificato per l’occasione installando il sensore per le vibrazioni.

E’ sempre lui a comunicare che sta contattando i più grandi produttori di device per proporre la sua nuova tecnologia che, speriamo, possa interessare ai grandi del mobile. Quanto tempo bisognerà attendere ancora affinché il tutto venga implementato sui futuri device? Per ora non è stata comunicata nessuna data ma, appena ci saranno novità, ve le comunicheremo tempestivamente.

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