La TV spopola ma lo smartphone invade anche il letto. Questa, in sostanza, è la considerazione che emerge nel primo rapporto Auditel-Censis ” su convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane” che ha scattato un’istantanea alle evoluzioni sociali del Paese.

Il rapporto, presentato oggi al Senato, ha fotografato un’Italia in cui il 97,1% delle famiglie possiede almeno un televisore ed una fetta superiore al 95% possiede almeno un cellulare. La conta prosegue poi con i 14 milioni di pc portatili (48,1%), 7,4 milioni di tablet (26,4%), 5,6 milioni di pc fissi (22,1%) ed un 19,3% di famiglie che fruiscono almeno di una smart TV.

Il rapporto evidenzia come anche i meno giovani non rinuncino ad un accesso al web e il 49,6% delle famiglie dispone di una connessione a banda larga, con il “solito”, marcato, digital divide tra nord e sud oltre che tra più e meno abbienti.

C’è spazio anche per analizzare la presenza di smartphone e derivati nella fascia d’età più a rischio, quella che va dai 4 ai 10 anni: il 17,6% ha il cellulare, il 6,7% utilizza il pc fisso, il 24,2% il portatile, il 32,7% il tablet e il 49,2% è connesso ad internet.

“Le famiglie italiane sono alle prese con la formidabile potenza erosiva delle fruizioni individualizzate degli smartphone, che azzerano di fatto i momenti di aggregazione collettiva. […] Lo smartphone è utilizzato dalla quasi totalità dei membri delle famiglie, trasversalmente alla condizione socio-economica. Ma in solitudo, per se stessi e non in fruizione collettiva. Sono addirittura 28 milioni, poi, gli utilizzatori notturni che lo hanno eletto a inseparabile partner sin nel proprio letto.”