Nemmeno Orwell e Huxley avevano pensato ad una cosa del genere. Eppure, questa è la conferma che la realtà supera spesso la fantasia. Una società attiva nel ramo pubblicitario con sede a New York, chiamata BBH, ha avuto la geniale idea di convertire i senzatetto della Grande Mela in hotspot 4G mobili… umani. Questa campagna è portata avanti, a quanto sembra, con la reale intenzione di migliorare le condizioni dei senzatetto dandogli un lavoro. Tutto quello che verrà incassato da coloro che aderiranno, infatti, rimarrà a loro.
Indubbiamente la condizione economica di queste persone potrebbe migliorare, ma il problema più grande è l’aspetto etico della vicenda. Già solo vedere l’immagine qui sopra mette i brividi. “Sono Clarence, un hotspot 4G”. Gela il sangue nelle vene. La compagnia sa bene che le implicazioni non sono poche, infatti ha affermato con fare difensivo che “la preoccupazione è che queste persone siano improvvisamente solo hardware ma, francamente, non l’avremmo fatto se non credessimo altrimenti. Siamo molto aperti a questo tipo di critica.”
Onestamente, trovo tutta la faccenda abbastanza ripugnante più che altro per il modo in cui è stata messa in piedi. Trovo che l’idea in sè non sia poi così malvagia, visto che dà ai senzatetto la possibilità di incamerare qualche soldo onestamente e in sicurezza. Al posto che impiegare ragazzini o studenti universitari, si impiegano senzatetto – ottimo modo di dare un po’ di ricchezza anche agli strati sociali più bassi. Le magliette con “io sono un hotspot 4G” sono però davvero terrificanti e raggelanti. Questo è trattare le persone come hardware.
Vedremo se l’applicazione effettiva sarà migliore di quanto possiamo vedere finora. Io, personalmente, torno nel mio cantuccio a rabbrividire e a pensare a quanto stiamo cadendo in basso. Voi siete invitati a dire la vostra con un commento!