Il maxi-emendamento del Governo approvato al Senato il 9 Aprile 2020 in relazione al Decreto Cura Italia non attua la misura che prevedeva il blocco delle portabilità  fino al 18 maggio 2020 avanzata da Lega e M5s per ridurre i contagi da Coronavirus.

L’AGCM si era dimostrata contraria allo stop delle portabilità telefoniche considerando la misura sproporzionata e irragionevole, capace di danneggiare gravemente i consumatori, soprattutto in una situazione di congestione delle reti come quella attuale, dove numerose attività lavorative sono costrette a operare in regime smart working.

Portabilità e migrazioni del numero sono possibili

L’articolo 82 originariamente presente nel DL Cura Italia intitolato “Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche”, stabilisce quindi solo il potenziamento delle infrastrutture per garantire il funzionamento delle reti e il soddisfacimento di qualsiasi richiesta sul miglioramento della capacità della rete proveniente dagli utenti, con priorità ai settori definiti prioritari.

Inoltre, al comma 6 si legge che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni dovrà provvedere a modificare o integrare il quadro regolamentare, ove necessario, per il perseguimento delle finalità del Decreto.

L’AGCOM ha già avviato un tavolo permanente di consultazione e confronto con gli operatori per stabilire delle misure urgenti per fronteggiare l’attuale emergenza reti a causa dell’epidemia di Covid-19, in attuazione dell’articolo 82 del decreto Cura Italia.

Leggi anche: migliori offerte telefoniche