Google ha dedicato un lungo post sul suo blog alla protezione dei dati degli utenti, invocando regole chiare e il più possibile uniformi principalmente a riguardo dei dati sensibili raccolti da un settore tecnologico sempre più diffuso come l’internet delle cose.

A Mountain View auspicano che le autorità preposte si muovano già adesso, piuttosto che doversi rifare caso per caso a sentenze già emanate dalla Corte Suprema americana o attendere il momento in cui gli oggetti intelligenti entrino in ogni casa.

In più, Google chiede agli utenti di avere cura della propria privacy e non di rinunciarvi semplicemente perché i dati vengono trasferiti a società meno rilevanti. Inoltre, continua il post, il legislatore dovrebbe tener conto e riflettere sul fenomeno sempre più diffuso della condivisione di informazioni private tra dispositivi diversi ed ecosistemi integrati.

Google non offre alcuna soluzione concreta, precisa, al problema che solleva – problema che comunque deve essere stringente per ciascuno che vive un’epoca connessa come la nostra, ndr – , ma afferma che un cambio di passo sul tema è atteso dalle istituzioni in genere, di ogni forma e di ogni livello.