Difficile capire quale sia la strategia di Google, che solo ora ha richiesto al governo degli Stati Uniti una licenza per poter continuare a lavorare con Huawei. Dal mese di maggio dello scorso anno, quando cioè il governo Trump ha inserito il colosso cinese nella Entity List impedendo qualsiasi forma di commercio con le attività americane, Google ha assunto un atteggiamento attendista.
Pur continuando a collaborare con Huawei sugli smartphone già in vendita prima del blocco, la compagnia di Mountain View non sembra aver fatto particolari pressioni né aver cercato in qualche modo di riprendere la collaborazione, in attesa degli sviluppi.
Nelle ultime settimane la Casa Bianca sembra aver ulteriormente stretto la morsa su Huawei, riducendo a 45 giorni la sospensione del ban per consentire agli operatori mobili che coprono le zone rurali di continuare a collaborare con Huawei per gestire i propri apparati di rete. Dal canto loro le compagnie tecnologiche assistono con crescente preoccupazione alle mosse della compagnia asiatica, che sta facendo crescere molto rapidamente il proprio ecosistema.
Al momento Huawei utilizza la versione AOSP di Android sulla quale fa girare gli HMS (Huawei Mobile Services) aggiornati e migliorati con un grosso sforzo economico. La paura, non solo per Google, è che Huawei decida di abbandonare Android per passare ad HarmonyOS, il proprio sistema operativo in fase di sviluppo da alcuni anni.
Per Google, e per molte altre compagnie, sarebbe un duro colpo sia a livello di immagine sia a livello economico. È dunque possibile che la società californiana abbia deciso di correre ai ripari riprendendo i rapporti diretti con Huawei, che dal canto suo non ha mai nascosto di essere ben felice di continuare a offrire Android e i servizi Google ai propri utenti, pur continuando a portare avanti le proprie soluzioni.
Per il momento Google ha annunciato di aver presentato la domanda per ottenere una licenza, ma al momento non è possibile conoscere le tempistiche sulla decisione da parte del governo USA, che ricordiamo ha già concesso la licenza a Microsoft consentendo la ripresa della vendita di notebook con Windows 10 da parte di Huawei.
È possibile, ma non certo al 100%, che anche a Google venga dunque concessa la stessa possibilità, visto che la fornitura di software non sembra porre particolari problemi per la sicurezza nazionale.