Quello delle sottoscrizioni periodiche a pagamento nelle app del Play Store è un argomento delicato ma di cui si è parlato con una certa insistenza negli ultimi mesi. Sono infatti numerosi gli sviluppatori che approfittano dell’ingenuità degli utenti, unità a schermate poco chiare e a termini di utilizzo nascosti, per addebitare cifre indesiderate.

Google ha deciso di intervenire per risolvere in maniera definitiva la vicenda, rilasciando nuove guida a cui gli sviluppatori dovranno sottostare. Presto dunque, a partire dal 16 giugno, potremo dire addio agli addebiti a sorpresa da parte di sviluppatori senza scrupoli.

Le nuove linee guida di Google

L’immagine postata da Google nel blog dedicato agli sviluppatori è decisamente esplicativa: nella parte sinistra vediamo quella che dovrebbe essere una comunicazione chiara, a destra invece quello che troppo spesso vediamo adesso, con informazioni frammentarie e confuse.

Gli sviluppatori dovranno quindi indicare chiaramente se la sottoscrizione è necessaria per accedere a tutte le funzioni o solamente ad alcune, il costo della sottoscrizione e la frequenza di rinnovo dell’abbonamento. Se l’offerta include un periodo di prova gli sviluppatori dovranno necessariamente indicare la durata, l’eventuale costo, le funzioni disponibili nel periodo di prova, quando verrà attivata la sottoscrizione a pagamento e come eventualmente cancellare la prova.

Ricordiamo infatti che molti utenti si sono visti addebitare costi a volte spropositati perché avevano semplicemente cancellato l’applicazione senza prima cancellare la sottoscrizione. Dal canto suo Google promette una maggiore trasparenza con i propri utenti, avvisandoli quando sta per terminare il periodo di prova o quando si sta approssimando il momento del rinnovo.

Agli utenti che stanno disinstallando un’applicazione con sottoscrizione attiva verrà inoltre ricordato che l’operazione non comporterà la cancellazione automatica dell’abbonamento.

Limitazione dell’accesso alla posizione

Nel mese di febbraio Google aveva annunciato un giro di vite anche per le applicazioni che richiedevano l’accesso alla posizione in background, con gli sviluppatori che dovevano richiedere preventivamente l’autorizzazione alla compagnia di Mountain View.

Vista la particolare situazione globale, con la pandemia che sta mettendo in ginocchio numerosi Paesi, Google ha deciso di concedere del tempo agli sviluppatori affinché si mettano in regola. Le nuove applicazioni presentate entro agosto non dovranno sottostare alle nuove regole, ma tutte le applicazioni esistenti dovranno comunque mettersi in regola entro novembre.

La proroga si è resa necessaria visto che agli sviluppatori serve del tempo per intervenire sul codice ed eventualmente correggere o rimuovere le richieste di accesso alla posizione non autorizzate.