Il più grande produttore al mondo di chip, TSMC, è finito nell’occhio del ciclone per mano di GlobalFoundries. Al centro della contesa ci sono 16 brevetti che TSMC avrebbe utilizzato senza licenza per realizzare i processi produttivi a 7, 10, 12, 16 e 28 nanometri.

I chip costituiscono più del 50% delle entrate annuali di TSMC, dunque qualora la colpevolezza dovesse essere accertata al termine del procedimento l’azienda sarebbe obbligata a risarcimenti miliardari. A pagarne le conseguenze potrebbe non essere la sola TSMC ma anche i partner che gli commissionano la fattura dei componenti.

Le azioni legati sono state avviate da GlobalFoundries presso ITC, in alcuni tribunali federali degli USA e di Dusseldorf e Mannheim, in Germania. L’ITC, International Trade Commission, di solito impiega un mese per comunicare se condurrà un’indagine al termine della quale, entro 15 mesi, arriva il verdetto.

L’ITC può bloccare l’importazione dei prodotti che violano i brevetti americani, il che può rappresentare un gran problema per tutti quei prodotti che utilizzano componenti dell’azienda.