Se il Cloud Act per Facebook e WhatsApp siglato da America e Regno Unito garantisce un nuovo livello di cooperazione per quanto riguarda l’accesso ad informazioni criptate per stanare criminali, il Procuratore Generale americano William Barr vuole andare ancora più a fondo.

Come? Semplicemente installando una backdoor su Facebook, in modo da garantire alle forze dell’ordine e agli investigatori di avere accesso ai messaggi criptati scambiato sulle piattaforme di proprietà del colosso hi-tech – quello in fondo che urla è Edward Snowden. Ma andiamo con ordine. Il progetto di William Barr, assieme a quello delle sue controparti inglesi e australiane, non prende di mira solo Facebook, ma tutte le compagnie che offrono sistemi di crittografia end-to-end. Vista da un’altra prospettiva, la loro richiesta appare giusta e sensata.

Pensiamoci un attimo: la crittografia end-to-end è certamente un passo in avanti importante per la sicurezza e privacy dei nostri messaggi, ma è anche un modo semplice ed efficace per nascondere l’operato di criminali, terroristi e pedofili. Però, quello che chiede Barr, è fondamentalmente di aprire le nostre conversazioni private ad eventuali intrusioni esterne.

Chi ci dà la sicurezza che queste backdoor non possano essere utilizzate anche da terzi per carpire informazioni estremamente sensibili per poi ricattarci? Quest’oggi Barr pubblicherà una lettera aperta indirizzata a tutte le grandi realtà hi-tech, chiedendo loro di avallare l’idea della creazione di una backdoor. Ma non è così semplice. Ad esempio, garantire l’accesso delle forze dell’ordine alle chat private di WhatsApp comporterebbe il dover riscrivere completamente l’applicazione.

Infatti, WhatsApp utilizza lo stesso protocollo crittografico presente sull’applicazione di messaggistica Signal, divenuta famosa come mezzo utilizzato per la condivisione di informazioni altamente sensibili. A questo punto non ci resta che attendere e aspettare il responso delle big companies, anche se possiamo già immaginare quale sarà la loro risposta.