Quello della privacy è un argomento piuttosto delicato quando riguarda Facebook e, di tanto in tanto, il popolare social network genera non poche critiche quando si diffondono notizie su come “traccia” i dati dei suoi iscritti.

E così non c’è da stupirsi più di tanto se il messaggio pubblicato nelle scorse ore su Twitter dalla giornalista Emily Birnbaum, relativo ad una lettera inviata dal team di Facebook a due senatori (Christopher Coons e Josh Hawley) per spiegare loro come il social network continui a tracciare gli utenti (e per quali motivi), abbia sollevato numerose critiche.

In sostanza, tale nuova lettera non fa altro che confermare che Facebook può utilizzare l’indirizzo IP di un utente, i check-in e le foto in cui è taggato per sapere dove si trovi e usare tali informazioni per indirizzare annunci pubblicitari e contenuti pertinenti nel suo feed di notizie.

Del resto, non c’è nulla di cui stupirsi, in quanto è così che Facebook guadagna soldi e il suo obiettivo è aiutare i professionisti del marketing a raggiungere esattamente il tipo di persone a cui vogliono pubblicizzare i loro prodotti e servizi. Se ciò non vi sta bene, forse la vera soluzione è smettere di usare questo social network.