Ci sono dati che nessuno vorrebbe condividere con altri, specialmente con colossi come Facebook, e probabilmente questo è il caso. L’ennesima falla nella privacy degli utenti riguarda alcune app come ad esempio Maya e MIA Fem, utilizzate per la gestione del ciclo, dell’ovulazione e altre funzionalità dedicate prettamente a un pubblico femminile.

I dati che condividi con app per le mestruazioni costituiscono probabilmente informazioni che non condivideresti con altri“, recita il comunicato di Privacy  International, e non possiamo dargli torto. La “fuga” di questi dati è avvenuta attraverso l’SDK (Software Development Kit) di Facebook, un kit che offre ai creatori di app una gamma completa di strumenti per lo sviluppo per Android e iOS.

In questo caso si tratta di dati medici confidenziali e la questione assume un tono ancora più preoccupante, anche se a dire il vero non siamo a conoscenza del reale coinvolgimento di Facebook e se il colosso ne abbia beneficiato direttamente. In risposta, Maya, Pinkbird e Grupo Familia, sviluppatori delle app “colpite”, hanno deciso di rimuovere l’SDK, mentre Facebook ha rilasciato la seguente comunicazione ufficiale:

I nostri Termini richiedono agli sviluppatori di app di essere chiari coi propri utenti sulle informazioni che condividono con noi e di avere una base legale per la divulgazione e l’uso dei dati“.

La questione è scoppiata in seguito a un’indagine svolta da Privacy International (PI), che ha scoperto come, ad esempio, l’app Maya abbia condiviso dati sulla contraccezione, sull’umore, sulla frequenza dei rapporti sessuali e sull’utilizzo della protezione. Secondo PI, per gli inserzionisti alcune di queste informazioni possono rivelarsi preziose per diversi motivi.

Insomma, la privacy degli utenti sembra costantemente a rischio, e questa è una cosa di cui tenere conto quando si utilizzano certi servizi. Se lo desiderate, potete approfondire l’argomento a questo indirizzo.