Tutti ormai conoscono Opera, browser prodotto dall’omonima società norvegese distaccatasi da Telenor, il più importante operatore telefonico norvegese. L’indipendenza di Opera l’ha portata a sviluppare un browser sicuro, veloce e moderno che ha innovato e fatto scuola per tante cose che ora diamo per scontate (una su tutte: le schede!). Tale indipendenza, però, potrebbe presto essere messa a repentaglio, se una voce che sta facendo il giro della Rete si rivelasse veritiera.

Secondo alcune fonti, infatti, Facebook sarebbe interessato a comprare Opera Software, la compagnia che si occupa dello sviluppo del browser in tutte le sue versioni. L’interesse principale andrebbe alla versione mobile, dove Facebook potrebbe fare il suo ingresso con un “Facebook browser” per conquistare una fetta dei ricavati di questa piattaforma sempre in crescita. L’ingresso in questo mercato è quasi una tappa obbligata per il sito in blu, dopo che anche Google, Microsoft, Apple, Mozilla e ora anche Yahoo! si sono lanciati in questo settore ottenendone dei grandi benefici.

E sono proprio questi i principali concorrenti con cui Facebook andrebbe a scontrarsi direttamente, e non sono esclusi possibili “spargimenti di sangue” soprattutto con entità con cui già ora c’è concorrenza (Google su tutti). Acquistare Opera, però, vorrebbe dire per Facebook evitarsi i costi di sviluppo di un browser e partire avvantaggiato con una base di utenza già notevole, soprattutto in ambito mobile dove Opera è cresciuto parecchio negli ultimi due anni. La compagnia è in possesso di una grande quantità di danaro derivata sia dall’attività negli ultimi 8 anni, sia dall’IPO (Offerta Pubblica Iniziale) avvenuta pochi giorni fa che le ha fruttato ben 16 miliardi di dollari. Con tutti quei soldi nel portafoglio non dev’essere difficile pensare ad acquisire società già affermate e ben posizionate piuttosto che iniziare da zero lo sviluppo di una piattaforma.

Facebook non è Google, e nonostante sia una società “buona” dal punto di vista del software (è sempre stata attenta al mondo open source e ha sempre contribuito allo sviluppo dei software impiegati) non ha le caratteristiche per creare un proprio prodotto e diffonderlo come fatto da Google con Chrome ed Android, tra i più noti. Facebook non è il laboratorio di innovazione creato a Mountain View da Brin e Page, e probabilmente non lo sarà mai. I notevoli problemi di privacy e, soprattutto, di gestione dei dati degli utenti creati dalla società di Zuckerberg pongono dei seri problemi nel momento in cui si pensa ad un browser finora libero ed indipendente come Opera: è infatti possibile che vengano tracciate le abitudini degli utenti per poterle sfruttare a fini pubblicitari anche quando non si è connessi al sito e si stanno consultando altre pagine.

Di sicuro molti dei 200 milioni di utenti che Opera dichiara di avere (tra cui ci sono anche io) non sarebbero per nulla contenti di questa piega degli eventi, ed una migrazione di massa verso altri lidi non sarebbe esclusa. A questo punto la domanda sorge spontanea: vale davvero la pena per Facebook di acquisire Opera? Ma soprattutto, sarebbe realmente sostenibile questa acquisizione dal punto di vista dell’utenza?