Quando ci troviamo ormai a ridosso dell’inizio del nuovo anno scolastico, Panda Security ha pubblicato i risultati di un importante sondaggio sull’età a cui i bambini iniziano a usare gli smartphone, che in genere coincide proprio con l’età scolare, mettendo inoltre in evidenza un modus operandi simile tra Italia e USA.

Lo studio di Panda Security parte dal presupposto che i membri della Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2012) non hanno mai conosciuto una realtà senza Internet, allo stato attuale a portata di mano sempre ed in ogni luogo. Le stesse scuole sono diventate il luogo simbolo di questa rivoluzione, dal momento che la didattica si è andata evolvendo fino a rendere necessario l’utilizzo di internet anche in aula. Dall’inizio dell’anno l’Italia sta prendendo in considerazione la possibilità di vietare l’utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronici nei luoghi e negli orari dell’attività scolastica. A questo proposito la Commissione Cultura alla Camera, autrice della proposta di legge, sottolinea come i minori non siano stati preparati ad un uso consapevole dello smartphone, né abbiano la sensibilità dei diritti e doveri connessi all’uso di internet e degli altri strumenti digitali.

Naturalmente ci sono numerosi motivi che possono indurre i genitori a regalare ai propri figli uno smartphone, che sia per tenersi sempre in contatto con loro, o perché lo considerano alla stregua di uno strumento di uguaglianza sociale o (fin troppo spesso) per tranquillizzare i bambini più piccoli grazie a giochi e video a loro dedicati. Per questo motivo Panda Security ha deciso di svolgere una ricerca partendo dalla domanda “a che età è giusto dare il primo smartphone?”. Il confronto con gli Stati Uniti è nato dal fatto che anche lì ci si interroga sulla possibile introduzione di divieti sull’utilizzo dello smartphone a scuola e non solo.

La ricerca ha evidenziato che negli USA il 40% degli intervistati ritiene che i bambini dovrebbero aspettare fino alla scuola media (11-13 anni) prima di ottenere gli smartphone. Nonostante queste intenzioni ben il 25% dei minori al di sotto dei 6 anni ha accesso a telefoni, di questi la metà trascorre fino a 21 ore alla settimana sui dispositivi.

Le percentuali italiane, calcolate sulla base dei dati diffusi da Auditel-Censis sugli stili di vita delle famiglie italiane, risultano avere un trend simile a quelli statunitensi. Nonostante i buoni propositi dei genitori che individuano l’età della scuola media come l’età “giusta”, i dati raccolti mostrano una realtà diversa: all’età di 4-10 anni ne sono già in possesso il 12% dei minori, mentre se si considera la fascia 11-17enni l’86,4% dei ragazzi è effettivamente proprietaria di uno smartphone. Infine, il 49,6% dei 4-17enni utilizza in modo esclusivo il proprio cellulare, senza il controllo dei genitori.

Lo studio di Panda Security ha evidenziato, inoltre, come la principale preoccupazione per l’utilizzo dello smartphone risulti essere l’eccessivo tempo di utilizzo e la dipendenza, con oltre il 34% degli intervistati che teme il cyberbullismo e l’esposizione a nudità e violenza. Proprio in ragione dei timori legati allo sviluppo di dipendenze, Panda Security ha collaborato con American Academy of Pediatrics per approfondire gli effetti da uso del cellulare sullo sviluppo cerebrale dei bambini. Ecco la sintesi di quanto è stato evidenziato:

  • Età 4 – 6 anni

Gli schermi dei dispositivi mobili provocano una sovrastimolazione, producendo dopamina e adrenalina nel cervello, ancora in fase di sviluppo. Questo li rende molto coinvolgenti: tuttavia è importante non rimandare l’apprendimento delle abilità sociali che dovrebbero essere insegnate di persona piuttosto che attraverso uno schermo.

  • Età 7 – 11 anni

A questa età, i bambini cominciano ad acquisire maggiore indipendenza. Sono a scuola tutto il giorno e partecipano ad attività extrascolastiche dopo la scuola. Questa indipendenza può indurre i genitori a prendere in considerazione l’acquisto di un telefono per restare in contatto con il proprio figlio. Tuttavia questa è anche un’età in cui il bullismo può iniziare a diventare un problema e i telefoni con accesso a Internet e ai social media possono contribuire a creare delle vittime di questi comportamenti.

  • Età 12 – 14 anni

Il passaggio alla scuola media spesso viene accompagnato da uno smartphone. In termini di crescita cerebrale, questo è un momento in cui gli adolescenti stanno sviluppando abilità come la risoluzione dei problemi, il pensiero critico e il controllo degli impulsi. Se queste abilità sono riscontrabili, probabilmente è un buon indizio della possibilità di introdurre l’uso dello smartphone sotto supervisione.

Se desiderate saperne di più, a questo link trovate lo studio completo.