Le eSIM sono un classico esempio di tecnologia già presente, che però fiorirà completamente tra breve tempo, un po’ come lo è stato ai tempi per il DVD oppure per l’NFC. Sono innovazioni che debuttano e rimangono applicate aspettando, come una crisalide, di uscire dal bozzo quando i tempi saranno maturi.

Secondo l’AGCOM i tempi saranno maturi presto e le eSIM saranno parte importante del futuro prossimo con tanti vantaggi, ma anche qualche eventuale complicazione quando prenderanno completamente piede. È quanto emerso e riconosciuto anche al termine dell’ultima consultazione pubblica (alla presenza di tutti gli operatori coinvolti) dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha visto l’istituzione di un Tavolo Tecnico.

Le eSIM sono SIM integrate nel dispositivo ospite che si possono programmare da remoto senza dover fisicamente introdurre un supporto come le cosiddette schedine come avviene ora. Così facendo si risparmia in componenti interni senza dover progettare uno spazio per la slot e inoltre si rende il dispositivo più robusto e con meno aperture che potrebbero danneggiarlo. Insomma, un “win-win”?

Considerando anche che eventuali portabilità di numeri e qualsivoglia operazione avverranno appunto da remoto (machine-to-machine) e non dovendosi applicare personalmente (person-to-person), sembra proprio di sì.

Tra i dubbi il fatto che la SIM non sia rimovibile, dunque sarà da chiarire cosa succederà quando si dismetterà o di cesserà a terzi il dispositivo. Probabile che si strutturi una procedura di dichiarazione di cancellazione del profilo, per evitare eventuali usi illeciti. Va da sé che si dovrà trovare una giusta formula con clausole, penali e quant’altro di burocratichese si possa immaginare.

Stesso dicasi anche per la portabilità con la SIM integrata già predisposta a ogni operatore e con gli stessi che dovranno – se richiesto – eliminare la singola relazione contrattuale. Le tempistiche dovrebbero riprendere quelle attuali.

Come proposto dall’AGCOM, i Piano Nazionale di Numerazione si dovrà adeguare necessariamente allo sviluppo delle eSIM e si propone una modifica all’articolo 3, comma 1, del PNN, così:

“I diritti d’uso delle numerazioni e dei codici sono concessi ai soggetti in possesso di autorizzazione generale ai sensi dell’art. 25 del Codice delle comunicazioni elettroniche per la fornitura di reti o servizi di comunicazioni o di una risorsa correlata, che ne abbiano effettiva necessità, in base ai servizi svolti. Fanno eccezione i codici EID di cui al successivo art. 30 che possono essere concessi esclusivamente ai soggetti che producono eUICC, senza che questi debbano acquisire la citata autorizzazione generale”.

Detto questo, i vantaggi sono però davvero tanti anche per gli operatori che potranno abbattere una grande fetta dei costi legati alle SIM fisiche (trasporto, produzione, supporti). Le prime applicazioni saranno con dispositivi connessi indossabili oppure che necessitano di un collegamento alla rete così come nel segmento automotive. Verrà introdotto un nuovo identificatore denominato eUICC Identifier alias EID composto da 32 cifre comprensivo del codice del paese e quello identificativo.