Abbiamo imparato a conoscere molto bene gli aggiornamenti OTA, o incrementali, grazie a Google e alle aziende produttrici di dispositivi Android, le quali rilasciano aggiornamenti Over The Air senza la necessità di collegamenti con i PC. Sappiamo bene che gli aggiornamenti OTA possono avere un peso differente a seconda del codice implementato, dato che potrebbero contenere solo qualche bugfix e pesare molto poco oppure contenere delle importanti novità e pesare di più.
Il team CyanogenMod ha iniziato a “sperimentare” gli aggiornamenti OTA da quando ha contribuito alla realizzazione di Oppo N1, smartphone di cui esiste appunto una versione CyanogenMod. Con questo dispositivo, afferma il team, bisogna comportarsi diversamente rispetto agli altri dispositivi supportati poiché ora CyanogenMod è diventata un’azienda fornitrice di software esattamente come gli OEM e, di conseguenza, si è dovuta adattare alle disposizioni volute da Google.
Cogliendo l’occasione del rilascio di un bugfix relativo all’accessorio O-Click contenuto nella confezione di vendita di Oppo N1, il team CyanogenMod ne approfitta per informare riguardo alle procedure necessarie affinché un aggiornamento OTA venga rilasciato e non introduca altri bug. Innanzitutto, spiega il team, viene realizzato un bugfix a livello di codice, che successivamente viene valutato dal CyanogenMod Quality Assurance team, cioè un gruppo di tecnici che si occupano di testare l’aggiornamento e controllare che tutto funzioni alla perfezione.
Una volta che il team QA dà la sua approvazione, l’aggiornamento deve eseguire un test chiamato CTS che viene utilizzato anche da Google per testare che il nuovo codice sia compatibile con tutte le applicazioni, i servizi e le funzioni di Android con le relative personalizzazioni (TouchWiz, Sense, etc..). Il test CTS impiega circa 8 ore e, solo se viene superato al 100% senza alcun tipo di problema, l’aggiornamento OTA viene rilasciato ufficialmente. In caso di fallimento del test, bisogna ricominciare tutto dall’inizio.
Da questa spiegazione ci si può rendere conto di come i tempi per lo sviluppo di un nuovo aggiornamento siano relativamente lunghi, dato che ogni minimo blocco di codice deve superare perfettamente ogni test. Per ora gli aggiornamenti OTA CyanogenMod sono disponibili solo per Oppo N1 e, in via sperimentale, per i dispositivi aventi a bordo la ROM installata dal CyanogenMod Installer. Il team, però, afferma che questo è solo l’inizio e che, anche se ci vorrà ancora del tempo, gli aggiornamenti OTA sono l’obiettivo a cui CyanogenMod desidera arrivare. Con questo tipo di aggiornamenti, quindi, non si avrà più la necessità di scaricare l’intero file di una ROM, ma solo un piccolo pacchetto molto più leggero contenente i vari bugfix e le eventuali novità.