Poco più di una settimana fa Corning ha presentato ufficialmente il suo nuovo Gorilla Glass 6. La nuova generazione di vetri di Corning promette tante evoluzioni ed un netto miglioramento rispetto al precedente Gorilla Glass 5.

Gorilla Glass 6 è stato progettato per essere più forte che mai e capace di resistere non solo a cadute da altezze degne di nota, ma anche a numerosi capitomboli. Corning, in questo modo, intende offrire agli utenti quello di cui ha maggiormente bisogno: non ritrovarsi con il vetro dello smartphone crepato per una banale ed accidentale caduta.

Il team di Android Central ha avuto la possibilità fare una chiacchierata con Scott Forester, Division Vice President of Marketing and Innovation Products di Corning e gli argomenti principali toccati sono stati, ovviamente, Gorilla Glass 6 e le future evoluzioni dei vetri degli smartphone (e non solo).

In primo luogo Corning si è trovata a riflettere sui risultati raggiunti con il precedente Gorilla Glass 5 e, di conseguenza, sui problemi principali riguardanti i vetri degli smartphone. Anche se la precedente generazione di Gorilla Glass ha garantito prestazioni considerevolmente migliori con le cadute da altezze maggiori, a conti fatti si è rivelata controproducente. Corning, grazie anche ai numerosi feedback raccolti, ha capito che la sfida più importante è rappresentata da quanto spesso l’utente fa cadere il proprio smartphone, piuttosto che dall’altezza della caduta.

Quello che abbiamo scoperto grazie al sondaggio globale è che la maggior parte degli utenti fa cadere lo smartphone sette volte all’anno, e metà delle volte lo fa da un’altezza di circa un metro. Con Gorilla Glass 6 abbiamo voluto concentrarci in particolare per risolvere questo problema, cioè quello di far cadere più volte lo smartphone. Nei nostri test, Gorilla Glass 6 ha superato il test di caduta da un metro per almeno 15 volte, il doppio rispetto a quanto si può ottenere con Gorilla Glass 5.

In sostanza Gorilla Glass 6 eredita i pregi del predecessore e ne lima i difetti: resta invariato il tasso di successo alle cadute da 1,6 metri, ma in più il nuovo vetro promette di resistere ad una media di 15 cadute da 1 metro di altezza. Tutti questi dati sono interessanti, ma da soli non bastano, insomma i vetri degli smartphone continuano (e continueranno) a rompersi e lo stesso Forester ha fornito una spiegazione tecnica:

Piegando il vetro si crea uno stress sulla superficie dello stesso, ed è proprio quella la forza che separa il vetro e propaga le crepe, fino all’eventuale rottura. Quello che facciamo con i nostri vetri è inserire una controforza chiamata stress compressivo. In sostanza mantiene compressa la superficie e funziona come un’armatura che combatte contro la tensione che si ottiene nella caduta. Con Gorilla Glass 6 siamo riuscirti a mettere il 40% in più di compressione nella superficie del vetro.

Corning tiene in considerazione anche altre caratteristiche degli smartphone come ad esempio lo spessore del vetro, cosa c’è al di sotto dello stesso, quanto lo smartphone in sé è resistente da un punto di vista strutturale. Ci sono poi innumerevoli possibilità da tenere in considerazione quando si studiano le situazioni reali in cui possono verificarsi le cadute. Differenze progettuali e strutturali fanno sì che device in apparenza simili rispondano alle cadute in modo molto diverso. Il dirigente di Corning è consapevole di quanto ciò possa essere frustrante dal punto di vista dell’utente ed ha voluto sottolineare l’impegno dell’azienda ed i numerosi (ed accurati) test eseguiti:

Effettuiamo migliaia di test di caduta ogni anno. Guardiamo a quattro elementi importanti: lo spessore del vetro, quanto sporge dallo smartphone, quanto è rigido lo smartphone e se si tratta di micro rigidità. Quindi creiamo un puck e lo utilizziamo per testare tutti i nostri materiali.

Forester, infine, ha parlato del vetro come materiale ideale in ottica futura, dei miglioramenti sotto il profilo della resistenza e dei vantaggi rispetto al metallo anche in vista del 5G:

Il vetro è dalla parte giusta della curva tecnologica, dal punto di vista dei materiali. Le reti 5G funzionano con microcelle, il cui segnale può essere peggiorato dalla pioggia e dalle condizioni ambientali e sono ipersensibili al metallo. Minore è la quantità di metallo nello smartphone, maggiore sarà la flessibilità nell’adozione di soluzioni 5G.