In un mondo degli smartphone in cui i nuovi annunci sono all’ordine del giorno e in cui i modelli con più appeal diventano sempre più costosi (sebbene le opzioni valide siano ormai facili da trovare anche in fasce di prezzo inferiori), sta crescendo anche in Italia il numero di utenti che sceglie di rivolgersi al mercato degli smartphone ricondizionati per risparmiare un po’ e acquistare l’oggetto dei propri desideri.

Questo dato interessante è emerso dall’ultima indagine internazionale (è stata condotta anche in Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Stati Uniti) del team di Back Market, noto marketplace online il cui focus è rappresentato per l’appunto dai prodotti ricondizionati, intendendo per tali sia smartphone – Android e iOS – che tablet, console da gioco e MacBook (i prodotti in questione vengono offerti da venditori qualificati e certificati).

In Italia, il campione preso in esame era rappresentativo di consumatori di diverse fasce d’età: 18-44 anni (30%); 35-44 anni (44%); da 55 anni in su (26%). Ebbene, l’indagine di Back Market evidenzia una lieve crescita nell’acquisto di smartphone condizionati da parte degli utenti italiani (dallo 0,8% al 2,1%), strettamente correlata ad una maggiore fiducia in questa tipologia di prodotti (dal 47% al 51%) e alla consapevolezza, giunta all’85%, di questa specifica categoria di offerta.

Per quanto riguarda le motivazioni alla base di questa scelta d’acquisto, la maggior parte degli intervistati ha messo al primo posto la possibilità di risparmio economico rispetto al nuovo (58%), seguita dalla presenza di garanzie affidabili (30%) e dalla riduzione dell’impatto ambientale (solo il 7%), che per uno smartphone ricondizionato arriva ad essere inferiore fino all’80% rispetto al nuovo; il 5% opterebbe per un ricondizionato soltanto in ragione di ridotte esigenze non tali da giustificare l’acquisto di un device nuovo.

Da non sottovalutare, comunque, il fatto che il 49% degli intervistati non sia incline all’acquisto di un prodotto ricondizionato, l’84% di questi teme per il corretto funzionamento del device, mentre il 19% non ripone fiducia nelle garanzie offerte e negli stessi venditori.

A dispetto di questi timori, va detto che nell’ultimo anno soltanto in Francia e Germania c’è stata una crescita maggiore degli acquisti di smartphone ricondizionati e solo in Francia e Spagna è aumentata di più la fiducia in questo mercato.

Simone Marchiori, Marketing Manager di Back Market Italia, ha commentato così questi dati:

«Se da un lato siamo lieti di constatare una crescita di fiducia da parte dei consumatori nei prodotti ricondizionati, dall’altro ci stupisce la resistenza di vecchi pregiudizi, visti i consolidati standard di qualità e garanzia degli acquisti. Siamo convinti che il business basato sui prodotti ricondizionati sia un modello vincente di e-commerce. Anche in questo particolare momento storico, che non ci saremmo mai augurati e che speriamo tutti di superare presto, visto che concilia l’acquisto senza necessità di spostamenti fisici con l’opportunità di contenere i costi in un periodo di forte incertezza per chiunque. I prodotti ricondizionati, inoltre, rappresentano un’opzione valida e conveniente per equipaggiarsi efficacemente e gestire al meglio la sopravvenuta necessità di molti di ricorrere allo smart working».

Back Market opera da ormai sei anni in Francia, Spagna, Germania, Italia, Belgio e Stati Uniti e sfrutta la tecnologia BuyBox: un algoritmo propone di volta in volta al cliente il miglior rapporto prezzo/qualità in base al costo e al livello di affidabilità del venditore secondo le valutazioni dei clienti. Ogni prodotto viene verificato ed è garantito da 6 fino a 24 mesi. Per maggiori informazioni o per visionare il catalogo, ecco il link al sito ufficiale del markerplace.

Avete mai acquistato degli smartphone ricondizionati? Questi dati vi sorprendono? Fatecelo sapere nel box dei commenti.