Cerba HealthCare Italia ha annunciato il lancio del primo servizio italiano di Digital Life Coaching, pensato per affrontare il problema della dipendenza da Internet e da videogiochi. Quest’ultima rappresenta il rovescio della medaglia di una società iperconnessa e rappresenta una grave conseguenza della mancanza di capacità di gestire in maniera corretta tutti gli strumenti che la moderna tecnologia ci mette a disposizione.

Proprio dall’uso scorretto di Internet e di piattaforme come i social network sono nate le cosidette malattie digitali: sindrome da iperconnessione, no mobile fobia (paura di rimanere senza connessione mobile), FOMO (“fear of missing out”, di essere tagliati fuori dalle reti social), vamping (stare tutta la notte in chat), hikikomori (uso esagerato della rete che porta a condotte di ritiro sociale), cyberbullismo, sexting e sextortion, compulsive online gambling (gioco d’azzardo online compulsivo), narcisismo digitale e phubbing (tendenza a ignorare gli altri perché immersi nel proprio cellulare). Tra le altre cose, una dipendenza come quella da videogiochi, che colpisce un numero crescente di italiani, bambini e adulti, è persino stata riconosciuta dall’OMS e catalogata tra i disturbi mentali.

La psicologa Maria Rosaria Montemurro (a sinistra) con Paola Frangi, responsabile diagnostica specialistica Cerba Healthcare.

Per affrontare il problema della dipendenza da Internet e videogiochi, troppo spesso sottovalutato, e per poterlo prevenire in maniera efficace si rende necessario un percorso di diffusione di consapevolezza e sensibilizzazione, nell’ambito del quale non si può prescindere dalla presenza di professionisti preparati. A questo proposito la psicologa Maria Rosaria Montemurro ha spiegato:

«Sono problemi di cui si parla ancora poco, ma emerge sempre di più che l’abuso dei device digitali è correlato problemi come ansia, stress, depressione, appiattimento emotivo, decadimento cognitivo e alterazione del ritmo sonno-veglia, con conseguenze sulla salute psichica, fisica (problemi di postura e di vista, in casi gravi anche vertigini e tachicardia) e sui rapporti sociali. Per imparare a gestire al meglio il rapporto con la tecnologia occorre un vero e proprio percorso di coaching che permetta all’individuo il recupero di Sé stesso, del suo rapporto con la gruppalità e del suo rapporto con nuove tecnologie. L’obiettivo, dunque, è quello di riappropriarsi globalmente di uno stile di vita sano ed equilibrato».

Stefano Massaro CEO di Cerba Healthcare Italia.

In questo contesto si inserisce l’iniziativa di Cerba HealthCare Italia, nei cui poliambulatori verranno messi a disposizione medici e psicologi nell’ambito di un servizio di Digital Life Coaching rivolto ad adulti e nei bambini, con focus particolare sui giovani della Generazione Z e sulle loro famiglie. A proposito di questo nuovo e importante progetto il CEO di Cerba HC Italia Stefano Massaro ha dichiarato:

«Non esistevano prima di oggi in Italia centri medici di prossimità attrezzati ad affrontare i problemi legati all’uso non corretto di internet, smartphone e social network. Con questa iniziativa portiamo sul territorio un servizio nuovo e accessibile: chi frequenta i nostri centri medici per analisi e visite di ogni tipo potrà così avvicinarsi al concetto di digital life coaching ed essere sensibilizzato sul tema. Chi sente di avere un problema collegato con l’abuso della rete, o vuole chiedere consiglio per un proprio familiare, potrà parlare con personale qualificato e fare un primo screening di valutazione generale assieme agli psicologi, sulla base del quale costruire percorsi personalizzati».

Si tratta di un servizio rivolto ad un pubblico potenzialmente vastissimo, specie alla luce degli ultimi dati diffusi dall’Agi-Censis: il 77,7% degli utenti di Internet è online anche poco prima di addormentarsi, il 63% torna online appena si sveglia; il 61,7% (ma tra i più giovani si arriva addirittura al 79,7%) utilizza device connessi anche a letto, il 34,1% li usa a tavola (49,7% fra i giovani). A ciò si aggiunge il fatto che il 22,7% degli utenti ha spesso la sensazione di soffrire di dipendenza da Internet, l’11,7% dichiara di vivere con ansia un’eventuale mancanza di connessione e per l’11,2% l’utilizzo della Rete è fonte di litigi con i propri familiari.

I disturbi che discendono dalla dipendenza da Internet e dai device tecnologici cambiano in base alle fasce d’età: se tra gli adulti si inizia da mancanza di sonno, aumento di stanchezza, stress e impulsitività fino ad arrivare ad un conseguente peggiormento della propria qualità di vita, gli adolescenti idealizzano ed emulano influencer e youtuber e spesso sviluppano un desiderio di ritiro sociale con la finalità di trascorrere più tempo possibile sui social network; i bambini invece sono vittime della tecnologia quando gli adulti la usano alla stregua di babysitter digitali.

In questo senso il Digital Life Coaching vuole aiutare a ripristinare l’equilibrio perduto, riconoscendo e spezzando i meccanismi che creano dipendenza, reintroducendo i corretti ritmi sonno-veglia e restituendo i giusti spazi alle relazioni interpersonali. La dottoressa Murro, a questo proposito, ha spiegato:

«In generale i ragazzi tendono a non ascoltare gli adulti che impongono loro limitazioni all’uso della rete. Ma, allo stesso tempo, i genitori sono chiamati al “dovere educativo” nei confronti dei propri figli, e a usare la rete in maniera responsabile, con regole precise che anch’essi devono rispettare, in maniera coerente. L’approccio di Cerba HealthCare chiama in causa il benessere a 360 gradi ed è orientato alla vita sana e alla prevenzione».

Per maggiori informazioni potete visitare il sito ufficiale di Cerba HealthCare Italia a questo link.