La Corea del Sud è uno dei paesi tecnologicamente più avanzati ed è patria di alcune delle più grandi aziende di elettronica al mondo, come Samsung ed LG.

La tecnologia però non porta solamente benefici: sono sempre più i casi di “dipendenza da smartphone” e i sudcoreani sono i primi a voler prendere dei provvedimenti concreti, con l’apertura di 16 centri di recupero dedicati in particolar modo ai giovani.

Il 30% delle persone con età compresa fra i 10 ed i 19 anni sono infatti “dipendenti” secondo l’ultimo report del ministero di Scienza, Informazione e Comunicazione Tecnologica.

I 16 campi possono prendersi cura di oltre 400 giovani, fornendo persino vitto e alloggio a 77 euro per tutta la durata del soggiorno, fissata a 12 giorni: in questo periodo naturalmente gli smartphone sono banditi. L’iniziativa è davvero lodevole e fa riflettere su come siano messi gli altri paesi del mondo, compresi il nostro: sarà necessario aprirne anche in Italia?

Una stima della Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo ha stimato già nel 2015 il 16% dei quindicenni ha trascorso oltre 6 ore online ogni giorno, fuori dalle scuole: di questa statistica ha fatto parte anche l’Italia.