La tecnologia delle batterie al litio metallico, che utilizza un anodo realizzato in litio invece che in grafite, come avviene sulle classiche batterie agli ioni di litio, dovrebbe rappresentare il prossimo step tecnologico nel settore delle batterie.

Grazie a una maggiore capacità e a in peso inferiore infatti, potrebbero consentire di ottenere risultati migliori, sia nel campo della telefonia mobile che, soprattutto, in quello delle vetture elettriche. Al momento la tecnologia è frenata da un problema, che rende poco sicure le batterie al litio metallico.

Con il tempo infatti il materiale sviluppa delle piccole protuberanze, chiamate dendriti, che rischiano di forare lo stato isolante che separa i poli positivo e negativo, con rischio di corto circuito o di esplosione. Dall’Università di Stanford arriva però una possibile soluzione, rappresentata da una nuova copertura protettiva che limita in maniera sensibile la crescita dei dendriti.

Nei primi test effettuati le batterie al litio metallico hanno mantenuto l’85% della carica originale dopo 160 cicli di ricarica, un risultato ottimo se paragonato al ben più misero 30% della tecnologia attuale. A beneficiare della nuova tecnologia saranno principalmente le vetture elettriche, che grazie alla riduzione di peso vedranno aumentata la propria autonomia, ma è probabile che anche gli smartphone potranno trarre vantaggio dalle nuove batterie.

Ci vorranno comunque ancora alcuni anni prima che la tecnologia possa essere considerata matura e sicura per il mercato consumer, tanto che a Stanford le ricerche proseguono dal 2015.

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