Barnes & Noble, per quanto poco nota in Europa in confronto al gigante Amazon, negli Stati Uniti è il più grande rivenditore di libri ed è un’azienda sempre attenta alla tecnologia. Celebri sono i suoi e-book reader della serie Nook, equipaggiati da sempre con Android. Nella giornata di lunedì 7 è stato annunciato il Nook Tablet, un tablet da 7″ con processore dual core a 1 GHz, che andrà a sostituire il Nook Color al prezzo estremamente competitivo di 249 dollari.

Lo scorso marzo Barnes & Noble è stata denunciata da Microsoft per violazione di brevetti. Dov’è la novità, direte voi? Il fatto è che Barnes & Noble, a differenza di tanti altri produttori, non si è piegata alle minacce di Microsoft e si è rifiutata di pagare dazio alla compagnia di Redmond, preferendo andare quindi sino in fondo col procedimento legale. Secondo l’azienda editoriale, Microsoft sta portando avanti una campagna legale basata su brevetti banali e superati, al fine di alzare i costi dei produttori di dispositivi Android, con l’effetto di rovinare la competizione e l’innovazione nel mercato dei dispositivi mobile.

A favore della sua tesi, Barnes & Noble ha anche citato la collaborazione di Microsoft con Apple, RIM, Oracle e altre compagnie per accaparrarsi i brevetti di Novell e sottrarli a Google, e alla partnership col produttore finlandese Nokia. Senza fornire cifre, Barnes & Noble ha affermato che Microsoft ha chiesto per il pagamento delle licenze un corrispettivo economico pari a quello che avrebbe chiesto per una licenza di Windows Phone. A questo proposito, Barnes & Noble ha chiesto al Dipartimento di Giustizia americano di investigare sulle tattiche legali di Microsoft, cosa che verrà effettuata nel febbraio 2012.

Le accuse di Barnes & Noble non giungono nuove e confermano quanto già sapevamo sulle tattiche legali di Microsoft, sempre di più mirate ad ottenere corrispettivi economici dalla vendita di terminali Android. Una strategia ben diversa da quella di Apple, che invece tende a far ritirare direttamente i dispositivi concorrenti sul mercato, ed anche in questo caso la compagnia di Bill Gates ha voluto rimarcare come l’obiettivo sia quello di “rendere i loro brevetti disponibili in termini ragionevoli per altri sistemi operativi, come Android”, e sarebbero lieti di fare lo stesso con Barnes & Noble. Non abbiamo dubbi su questo: gli e-reader Nook hanno portato ricavi per 880 milioni di dollari nell’anno fiscale 2011 e sono previsti introiti per 1.8 miliardi nel 2012. Con i recenti accordi con giganti come Samsung e HTC, non c’è dubbio che Microsoft guadagni molto di più dalle vendite dei dispositivi Android rispetto a quanto non faccia con Windows Phone.

La guerra di brevetti con Microsoft è piuttosto delicata da affrontare e non si sa come possa cavarsela un brand importante ma sempre relativamente piccolo (soprattutto in campo hardware) come Barnes & Noble. In generale è la situazione di Android ad essere sempre difficile: il problema è che Android è un ecosistema frammentato tra tanti produttori. “L’unione fa la forza”, come direbbe qualcuno, e molto probabilmente uno sforzo congiunto potrebbe creare un fronte legale molto più difficile da incrinare per gli attacchi legali di Microsoft, Apple e chiunque voglia danneggiare l’ecosistema di Android. Ma l’unica cosa che può unire questi produttori è Google, e può riuscirci solo se i partner di Android sono d’accordo.

Ma i termini degli accordi tra Microsoft ed i produttori che si sono accordati con le licenze sono sempre tenuti segreti. A ben pensarci, perché quelli che già pagano le royalties a Microsoft, dovrebbero fornire collaborazione a chi si trova ancora in causa, con l’effetto di fornire una posizione di vantaggio ad un concorrente diretto sul mercato? Perché, ad esempio, Samsung dovrebbe dare aiuto legale a Barnes & Noble per la sua disputa?

Per ora si è visto solo qualche tentativo di Google ad aiutare HTC. Ma quali possono essere le alternative legali?

[via Bloomberg]