L’accesso a Internet è un diritto primario di ogni cittadino e siamo al lavoro per tutelare questo diritto. Immagino uno stato che interviene e fornisce gratuitamente almeno mezz’ora di connessione Internet gratuita a chi non può permettersela.

Queste le parole di Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico in occasione dell’Internet Day 2018, che ha annunciato investimenti sulle reti a banda ultralarga e sul 5G.  L’obiettivo, decisamente ambizioso, è quello di garantire a tutti i cittadini una connettività a 30 Mbps e una connettività a 100 Mbps ad almeno l’85% di essi entro il 2020.

In realtà si tratta di misure che portano avanti quello che è stato fatto nel quadriennio precedente, che sarebbero ampliate da alcune aggiunte come voucher da destinare alle famiglie per favorire l’adozione di linee ultra veloci, con un contributo massimo di 10.000 euro per le aziende e 150 euro per le famiglie.

Tutto questo è presente nel famoso contratto di governo siglato da Lega e M5S, nel quale si legge “È opportuno introdurre il principio della cittadinanza digitale dalla nascita, prevedendo l’accesso gratuito alla rete Internet per ogni cittadino“.

Di Maio ha inoltre affrontato un tema decisamente spinoso come quello della riforma dei diritti d’autore, di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa, affermando che si tratta di una direttiva decisamente pericolosa per la libertà della rete. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all’Editoria, Vito Cirmi, rincara la dose, sostenendo che “stiamo cercando di applicare regole inapplicabili ad un mondo che cambierà. L’iter non finirà nel 2019, e tutto quello di cui stiamo parlando tra due anni sarà preistoria.

Pronta e piccata la risposta del presidente di Confindustria Cultura Italia, Marco Polillo e di Riccardo Franco Levi, presidente Aie, che vedono nella nuova direttiva europea un modo più chiaro per tutelare la proprietà intellettuale e per garantire la libertà degli autori e la loro indipendenza economica dai potenti.”